Soraya Doolbaz, la fotografa di peni d’alta moda
Iraniana di nascita, newyorkese d'adozione, Soraya Doolbaz è la fotografa di peni in salsa fashion: da Mr. Dickman a Donald “The Dick” Trump, ce n'è per tutti i gusti. Per un suo scatto non bastano 10mila dollari.

Soraya Doolbaz, professione: fotografa di peni in salsa fashion. I suoi scatti che valgono 10mila dollari l'uno.
La collezione d’alta moda di Soraya Doolbaz fa sfilare peni in erezione con giacca e cravatta o jeans e maglietta . Avete capito bene, Soraya è una fotografa e i suoi soggetti sono i falli dei suoi modelli: prima l’immortala, poi li ritocca, li traveste, applica trucco e parrucco e infine gli assegna un'identità. Ci sono gli espliciti Dong Dapper (Pisello Dapper) e Mr. Dickman (Mr. Uccello), gli irriverenti Rabbi Shafstein, con tanto di riccioletti da ebreo ortodosso, e Here’s Willy che agli americani fa pensare al celebre gioco, fino ai dissacranti “dick-tators”: Cumrad Stalin, Napoleon Boner Parte, Saddong Hussein, Fidel Cockstroke, Kin Dong-un e Benito Mussoweenie. Last but not least c'è anche un Donald “The Dick” Trump.
Il progetto Dicture Gallery, nato per gioco qualche anno fa, ora è una miniera d’oro: i suoi scatti sono finiti alla prestigiosa Art Basel di Miami e la galleria newyorkese che le ha dedicato una mostra personale ha la fila fuori. Per aggiudicarsi una delle sue foto servono almeno 10mila dollari.

Il progetto "Dicture Gallery" è nato per gioco: ora è la professione di Soraya Doolbaz.
Loro, i modelli, se la ridono compiaciuti: “L’importante è avere una partner che ami davvero il tuo pene!” confessa divertito Isaac Wolfe al fianco di Ria Yoshida, la sua “fluffer” (gonfiatrice) personale, che simula il gesto erotico: per lo scatto perfetto, infatti, il pene deve rimanere in erezione almeno mezz’ora e uno studio fotografico rischierebbe di scatenare spiacevoli e umilianti ansie da prestazione.

I peni fotografati da Soraya vengono vestiti con gli abiti delle bambole.
D'altra parte il pudore è cosa recente e Soraya ha tutte le intenzioni di rimettere i genitali al loro posto: "Peni e testicoli erano messi in bella mostra nelle statue dell’antica Grecia e dell’epoca romana. Poi è entrata in gioco la religione cattolica che ne ha censurato la visione con la classica foglia di fico. Attraverso le mie foto spero che si torni ad accettare i genitali come sono, far luce e un po’ di umorismo su uno dei nostri attuali tabù”.
Obiettivo centrato anche se i pixel che oscurano glandi e testicoli nel suo video di presentazione suggeriscono che la passerella dei peni in salsa fashion è ancora lunga.
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