James: la figlia di Blake Lively e Ryan Reynolds ha un nome da maschio

La primogenita di Blake Lively e Ryan Reynolds si chiama James. Il segreto, mantenuto per più di tre mesi è stato svelato dal papà in televisione. 

James, la primogenita di Blake Lively e Ryan Reynolds è nata alla fine di dicembre 2014.


Hanno mantenuto il segreto per più di tre mesi, che, in tempi social non è scontato riuscirci. Alla fine, però, hanno ceduto, e la rivelazione ha lasciato tutti a bocca aperta. Altro che Violet, come aveva azzardato la stampa a stelle e strisce. La figlia di Blake Lively e Ryan Reynolds ha un nome decisamente più curioso: si chiama James. Si, avete capito bene: Giacomo. A rivelarlo, dopo mesi d'indiscrezioni e smentite, è stato lo stesso Ryan Reynolds parlando alla NBC, ospite del Today Show:  "Si chiama Zucca d'estate" ha esordito, proprio lui che non voleva nomi ricercati. "No, scherzo, si chiama James, non volevo che fosse comunicato ai media perché, come si sa, le bambine si trasformano presto in ragazzine adolescenti e talvolta le adolescenti decidono di fare delle ricerche e potrebbero urlare perché l'hai fatto?".

Quindi, tirando le fila, le remore di papà e mamma nel rivelare il nome della loro primogenita riguardavano la paura che un giorno lei si sarebbe vendicata accusandoli di aver venduto la sua identità ai media. In realtà, viene da pensare, i genitori dovranno rispondere a una domanda più prevedibile: ma perché un nome da maschio se sono una femmina?

C'è da sperare che le stranezze delle star hollywoodiane facciano compagnia alla piccola James e colleghi. Tipo i gemelli figli di Zoe Saldana, Cy Aridio e Bowie Ezio, o quelli di Alicia Keys Egypt e Genesis. Per non parlare di Shiloh Nouvelle, la primogenita di Brad Pitt e Angelina Jolie, o di Summer Rain, la meteoropatica figli di Christina Aguilera, o ancora, il geografico North West figlio di Kim Kardashian e Kanye West. A confronto le manie di grandezza di Michael Jackson, con Prince Michael I e II, e la fantasia di Cher con la sua Chastity e il suo Chaz sembrano poca cosa.

E che cosa dire dei nome scelti da Bob Geldof per le sue figlie: Fifi Trixiebelle, Pixie e la compianta Peaches Honeyblossom? Un trio di fronte al quale perfino Scout e Tallulah Bell, i nomi di due delle tre figlie di Demi Moore e Bruce Willis, sembrano scelte morigerate. La salutista Gwyneth Paltrow non avrebbe potuto dare alla propria figlia un nome più green di Apple, mela, mentre Rob Morrow ha espresso la sua fiducia nel futuro chiamando la figlia Tu: nome e cognome, TuMorrow, cioè domani.

Nicolas Cage, ultra-fan di Superman, ha omaggiato il suo eroe chiamando il figlio Kal-El, vero nome del supereroe, mentre Ashlee Simpson pensava sicuramente ai pericoli della giungla metropolitana quando ha scelto per il figlio il nome di Bronx Mowgli. 

Una moda, quella dei nomi più unici che rari (e meno male che è così) che ha contagiato anche l'Italia. Vedi i fashionisti Francesco Totti e Ilary Blasi che per omaggiare Madame Coco hanno battezzato Chanel la loro secondogenita, mentre John Elkann e Lavinia Borromeo hanno chiamato Oceano il loro primogenito e Flavio Briatore ed Elisabetta Gregoraci hanno scelto un più discreto Nathan Falco.

Più che nomi, sembrano marchi di fabbrica. Tant'è, il mondo è bello perché è vario, dice il proverbio. E allora tanti auguri James, noi siamo con te.


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