Pharrell Williams e Thicke hanno plagiato Marvin Gaye

Thicke e Pharrell Williams condannati per aver plagiato Marvin Gaye: al centro del processo, durato due settimane, il brano "Blurred Lines" giudicato troppo simile a "Got to Give It Up" del 1977. La famiglia riceverà 7 milioni e 300mila dollari.   

Durante il processo Pharrell Williams ha eseguito un medley di classici per dimostrare quanti brani suonino molto simili tra loro.


Thicke e Pharrell Williams sono stati condannati per aver plagiato Marvin Gaye: alla fine la memoria ha avuto la meglio sull'arte. La querelle giudiziaria che coinvolge il vincitore di sette premi ai Grammy Awards, con più di 100 milioni di copie vendute, è più complessa ed epocale di quanto non sembri visto che in ballo non c'è solo la multa da 7 milioni e 300mila dollari - circa 6 milioni e 830mila euro - per aver ricordato troppo da vicino con Blurred Lines, il brano Got to Give It Up del 1977 dell'artista soul afroamericano. In ballo, d'ora in poi, ci sono i pezzi di mezzo secolo che rischiano di finire tutti sul banco degli imputati. "Il successo di questo verdetto - ha spiegato all'Associated Press Glen Rothstein, avvocato esperto in proprietà intellettuale - potrebbe ridefinire il significato di copyright per i musicisti. Prima di oggi, era normale considerare accettabile fare un omaggio ad un’influenza musicale ed era sicuramente un modo comune di fare affari, ma dopo oggi sono stati creati dei dubbi sul dove comincia la violazione del copyright". 

Considerazione (e preoccupazione) condivisa anche dall'avvocato di Thicke e Williams, Howard King che, all'indomani del verdetto, si aspetta un giro di vite in senso conservatore nelle case discografiche: "Gaye era il principe del soul, ma non aveva il copyright per il genere intero e l’omaggio di Thicke e Williams non era una violazione. Questa causa renderà le etichette discografiche molto più caute, e ci sarà meno musica nuova in giro".

Nel tentativo di scagionarsi, durante il processo durato due settimane, Pharrell Williams - che dallo scorso dicembre vanta una stella tutta sua sulla Walk of Fame di Hollywood - ha eseguito un medley di classici per dimostrare al giudice quanti brani nella storia suonino molto simili tra loro. Esibizione lodevole ma infruttuosa, visto anche il grado di accanimento degli eredi di Gaye: i familiari, infatti, hanno intenzione di ottenere un’ingiunzione contro Blurred Lines, in modo da poter negoziare meglio i diritti di autore. Nona, la figlia dell'artista soul che ha pianto durante il verdetto, ha poi dichiarato ai giornalisti: "Ora mi sento libera. Libera dalle catene di Pharrell Williams e Robin Thicke e da quello che ci hanno tolto e le bugie che sono state dette". 


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