Steatoepatite non alcolica: sintomi e cura

La steatoepatite non alcolica, chiamata anche malattia del fegato grasso o Nash fegato, è una patologia mal conosciuta ma molto diffusa, di origine cronica causata da lezioni e infiammazioni che colpiscono il fegato. Essa può essere evitata mantenendo uno stile di via equilibrato.

Definizione

La steatoepatite non alcolica (cirrosi non alcolica) e strettamente correlata al diabete e all’obesità e può essere, spesso, confusa con la steatosi epatica alcolica, considerata come la manifestazione più grave di steatosi epatica non alcolica. Essa comporta un accumulo di grassi nel fegato, accompagnata da un’infiammazione dei tessuti epatici, con o senza fibrosi.

Sintomi e complicazioni

La steatoepatite non alcolica può restare asintomatica per diversi anni. In questi casi, essa evolve in fibrosi o cirrosi. La presenza di una steatoepatite non alcolica aumenta il rischio di soffrire di altre patologie, quali il diabete, resistenza all’insulina e malattie cardiovascolari. Molte le cause di mortalità identificate nello stadio di cirrosi: insufficienza epatica, setticemia, emorragia digestiva, malattie cardiache, carcinoma epatocellulare.

Fattori di rischio

La steatoepatite non alcolica sopraggiunge spesso in soggetti di età compresa tra i 40 e i 65 anni. La resistenza all’insulina, la sindrome metabolica, la predisposizione genetica, il diabete mal controllato, l’iperglicemia e ipertensione arteriosa sono tra i fattori annoverabili, assieme al sovrappeso, obesità e sedentarietà.

Cura

L’evoluzione della steatoepatite non alcolica deve essere sorvegliata regolarmente. Il trattamento riposa sulla priorità di cambiare il proprio stile di vita: perdita di peso, pratica di attività fisica regolare e regime alimentare ristretto. Non esistono cure specifiche atte a guarire totalmente la steatoepatite non alcolica. Alcuni farmaci (statine, antipertensivi o anti-diabetici) possono essere prescritti per alleviare i sintomi e prevenire l’eventualità di complicazioni.

Prevenzione

Un depistaggio della Nash può essere realizzato in quei pazienti che già presentano resistenza all’insulina o altre malattie associate. La prevenzione riposa principalmente sul monitoraggio del peso, dell’iperlipemia, dell’ipertensione arteriosa e del diabete di tipo 2. In questi casi si previene la sopraggiunta di steatoepatite non alcolica con una riduzione ponderale, un’attività fisica regolare, un regime ipocalorico e una riduzione di alcool e bibite gassate.

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