Film sulla droga: pellicole per riflettere in famiglia
Film sulla droga per riflettere in famiglia e per mettere in guardia i figli sui rischi delle dipendenze: ecco dieci titoli da vedere assolutamente.
Trainspotting (1996)
Trainspotting è forse la più classica delle pellicola sulla droga e, diretta da Danny Boyle e tratta dal romanzo omonimo di Irvine Welsh (del 1993), è stato presentato fuori concorso al Festival di Cannes e, l’anno successivo, ha ricevuto una nomination all’Oscar (per la Miglior sceneggiatura non originale). Vero e proprio cult è stato seguito, nel 2017, dal sequel T2 Trainspotting, tratto dal secondo romanzo di Irvine Welsh, Porno.
Ambientato in Scozia, Trainspotting, racconta della vita di un gruppo di amici schiavi dell’eroina e dei tentativi di alcuni di questi di liberarsi della dipendenza dopo una serie di orribili esperienze. Attraverso la telecamera puntata sulla vita di Mark Renton (detto Rent), Spud, Sick Boy, Tommy e Francis Begbie il film narra la quotidianità più buia della dipendenza e si conclude lasciando spazio alla speranza del cambiamento. Un cambiamento difficile ma non impossibile.
Radiofreccia (1998)
Radiofreccia è il film del 1998 che, interpretato da Stefano Accorsi, segna l’esordio alla regia di Luciano Ligabue. La pellicola racconta le vicende di Radiofreccia, appunto, e - nella serata in cui, a diciotto anni dalla fondazione, il dj Bruno Iori decide di chiudere l’emittente - si snoda su un lunghissimo flashback dedicato alla storia della radio.
Le vicende di questa, nata come Radio Raptus nel 1975, sono strettamente legate a quelle di un gruppo di amici alle quali la vita ha riservato prove difficili tra tradimenti, abusi e tossicodipendenze. A cadere nel vortice della droga è proprio Stefano Accorsi (Freccia nel film) che, caduto nella dipendenza per il suo rapporto con una ragazza eroinomane, non riesce a sfruttare la seconda possibilità che il destino gli offre e ripiomba nel vortice finendone ucciso. Dopo la sua morte, Radio Raptus viene ribattezzata, in suo onore, Radiofreccia e gli storici amici ritrovano una sorta di equilibrio.
Belli e dannati (1991)
Liberamente ispirato all’Enrico IV di William Shakespeare, Belli e dannati è un film del 1991 diretto da Gus Van Sant e interpretato da Keanu Reeves e River Phoenix.
La pellicola racconta di Mike Waters e Scott Favor, due giovani tossicodipendenti di Seattle dediti alla prostituzione. Mike, omosessuale e abbandonato ancora in fasce, convive con il sogno di ritrovare la sua famiglia e, accompagnato dall’amico Scott, inizia un viaggio che lo porterà in Italia per ritrovare la madre. Scott, da parte sua, è il figlio ribelle del sindaco di Portland e dedica la sua vita a mettere in imbarazzo il padre. Durante il viaggio nel Belpaese, però, Scott s’innamora di Carmela e - abbandonato Mike che sceglie di continuare nella sua vita di espedienti e vagabondaggi - ritorna a Portland dove rinnega la sua vita precedente e, grazie all’eredità paterna, inizia una nuova esistenza con la compagna italiana.
Amore tossico (1983)
Diretto da Claudio Caligari e distribuito nel 1983, Amore tossico affronta il tema dell’eroina - vera e propria croce degli anni Ottanta - chiamando sul set attori protagonisti realmente schiavi della droga e persone accomunate da un passato di dipendenza. Il film ha un taglio documentaristico e racconta di un gruppo di tossicodipendenti romani che trascorre la propria vita tra la spiaggia di Ostia e il quartiere Centocelle tra consumo di stupefacenti, rapine, furti e guai con la giustizia. Come fil rouge c’è la flebile speranza di cambiare vita disintossicandosi, una speranza che, però, non diventerà realtà.
Christiane F. - Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino (1981)
Christiane F. - Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino è un film del 1981 diretto da Uli Edel e ispirato alla storia vera di Christiane Vera Felscherinow. Una storia di disperazione e degrado incentrata sul personaggio di Christiane F., figlia di genitori separati e entrata - appena adolescente - nel giro delle droghe e della prostituzione nei sobborghi berlinesi. Una serie di avvenimenti portano la protagonista ad entrare in contatto con la dipendenza e con la morte fino a quando, nel film, non decide - stremata - di farla finita.
In realtà l’autrice del romanzo (che ebbe fama mondiale dopo l’uscita del film anche grazie alla colonna sonora scritta da David Bowie) è ancora viva per quanto molto malata e, nel 2013, ha pubblicato il secondo libro, La mia seconda vita, uscito in Italia per Rizzoli l’anno successivo. Varie interviste alla madre di Christiane F., insieme alla decisione del tribunale di toglierle la potestà genitoriale del figlio, dimostrano che Christiane F. non è mai uscita dalla dipendenza e, secondo quanto dichiarato spesso dalla madre, proprio la celebrità globale del libro e del film hanno contribuito alla sua distruzione.
Drugstore cowboy (1989)
Drugstore Cowboy è un film del 1989 scritto e diretto da Gus Van Sant e tratto dal romanzo autobiografico, scritto in carcere, di James Fogle. La pellicola - che si snoda attraverso un lunghissimo flashback del protagonista Bob - racconta le vicende di un quartetto di amici Bob, appunto, la moglie di lui Dianne, l’amico Frank e la giovane fidanzata di quest’ultimo Nadine. Tra furti, rapine e guai con la giustizia il gruppo conduce una vita buia e sregolata fino a quando Nadine muore di overdose e gli altri tre decidono di occultarne il cadavere. Una vicenda, questa, che ha serie conseguenze sulla vita di Bob che decide di disintossicarsi e inizia una vita ordinaria fino a quando l’amico Frank - convinto che il compagno si droghi ancora - va a casa sua per rapinarlo lasciandolo semi-morto a terra dopo un colpo di pistola. Bob sopravvive e viene trasportato in ospedale, la scena iniziale - e quella finale, perfettamente identica - lo immortalano proprio sull’ambulanza che gli sta salvando la vita.
Traffic (2000)
Vincitore di quattro Premi Oscar (Migliore regia, Miglior attore non protagonista, Migliore sceneggiatura non originale e Miglior montaggio) nonché forte di un cast davvero stellare, Traffic è un film del 2000 diretto da Steven Soderbergh. Benicio del Toro, Michael Douglas, Catherine Zeta-Jones, Tomas Milian e Don Cheadle sono i protagonisti delle tre storie parallele che animano la trama e si snodano tra il Messico, Washington e San Diego facendo luce sul complicatissimo traffico di stupefacenti e sulla diffusione della droga tra gli Stati Uniti e il Messico, appunto.
Non essere cattivo (2015)
Terzo e ultimo lungometraggio del regista Claudio Caligari (scomparso poco dopo la fine delle riprese), Non essere cattivo conclude il ciclo idealmente iniziato dal regista italiano con Amore tossico ed è ricchissimo di auto-citazioni della prima pellicola. La trama. Nella Ostia della metà degli anni Novanta, Vittorio e Cesare - amici fraterni - vivono di droghe e attività illegali fino a quando Vittorio, dopo una sera di allucinazioni, decide di cambiare vita e di aiutare Cesare a fare altrettanto. Malgrado le difficoltà iniziali tutto, pian piano, sembra andare per il meglio fino a quando Cesare, incapace di non rimpiangere la vita di prima, muore in un tentativo di rapina.
Requiem for a Dream (2000)
Requiem for a Dream è un film del 2000 (con Ellen Burstyn, Jared Leto, Jennifer Connelly e Marlon Wayans) che, diretto da Darren Aronofsky e tratto dal romanzo omonimo di Hubert Selby del 1978, è noto per l'estrema violenza e crudezza delle scene.
Suddivisa in tre sezioni (Estate, Autunno e Inverno) la pellicola racconta le vicende della casalinga Sara Goldfarb, del figlio Harry, della fidanzata di questo Marion e dell'amico di entrambi Tyrone. Sara, fan sfegatata di un talk show, viene invitata a partecipare al programma e inizia una dieta dimagrante a base di anfetamine (che le vengono somministrate a sua insaputa) delle quali diventerà presto dipendente. Il figlio e l'amico di questi, nel frattempo, avviano un traffico di eroina per mettere fine alle loro difficoltà economiche aiutando, allo stesso tempo, Marion ad aprire il suo negozio di moda. Gli amici si arricchiscono, Marion inizia a cercare la boutique e Sara dimagrisce ma all'improvviso tutto crolla e il finale è completamente senza speranza.
Attenzione: Si tratta di una pellicola estremamente cruda che, pur mettendo magistralmente in scena la vera e devastante realtà delle droghe, può risultare troppo violenta per un pubblico adolescente. Il consiglio è quella di vederla in famiglia solo dopo averne visionato in anticipo contenuti.
Limitless (2011)
Limitless è un film del 2011 diretto da Neil Burger e interpretato da Robert De Niro e Bradley Cooper (che figura anche tra i produttori esecutivi della pellicola). Basato sul romanzo Territori oscuri di Alan Glynn, racconta le vicende di un giovane scrittore in crisi che scopre un farmaco sperimentale - che poi si rivela una vera e propria droga - capace di sbloccare e amplificare le potenzialità cognitive. L'effetto è sorprendente e l'autore diventa subito schiavo delle pasticche salvo poi scoprirne i tremendi effetti collaterali. La vicenda, dopo alcune parentesi dark, è comunque destinata a concludersi al meglio.