Donald Trump: i transgender fuori dall'esercito

Con tre Tweet Donald Trump annuncia il bando dei transgender nelle forze armate: scoppiano le proteste in tutti gli Usa e il Canada cinguetta: "Benvenuti". 

Da candidato, Donald Trump si era dichiarato a favore dei diritti della comunità Lgbt.

Tre cinguettii di Donald Trump hanno spazzato via 7 anni di battaglie e conquiste civili e contraddetto un paio di impegni già presi: “Dopo aver consultato i generali e gli esperti militari, siete avvisati che il governo degli Stati Uniti non accetterà né permetterà…” scrive il Presidente nel primo, “…che individui transgender servano in alcuna unità dell'esercito. Il nostro esercito deve essere concentrato su vittorie schiaccianti e decisive…” chiarisce nel secondo per poi concludere nel terzo “…e non può sostenere il tremendo costo medico e il disagio che i transgender nell'esercito comporterebbero”.

Chissà se prima di digitare la tastiera, il Presidente ha consultato anche sua figlia Ivanka (quella che siede al suo posto al G20) che appena un mese fa cinguettava felice: "Sono orgogliosa di sostenere i miei amici americani della comunità lgbtq (ovvero lesbiche, gay, bisessuali, transgender e queer, n.d.r.) che hanno reso un contributo immenso alla nostra società ed economia". Di certo non ha consultato la sua memoria dal momento che, da candidato, Trump si era espresso a favore dei diritti alla comunità lgbtq.

D’altra parte non è la prima volta, visto che, ad appena un mese dal suo ingresso alla Casa Bianca ha abolito la norma siglata da Barack Obama che dava agli studenti transgender la possibilità di usare bagni e spogliatoio assecondando la propria identità di genere. Perché essere transgender non è una scelta: la disforia di genere che li affligge è un'incongruenza tra il loro sesso alla nascita e quello psicologico, una profonda dissociazione tra mente e corpo che si manifesta fin da bambini (vedi la recente rivoluzione dei Boy Scout, fino al prossimo bando di Trump, s'intende). A dimostrazione che non si sceglie ma si nasce trans, la legge italiana ha normato con una sentenza della Cassazione la possibilità di cambiare la propria anagrafica anche se non è stato fatto alcun intervento per il cambio di sesso.

Sia come sia, l’annuncio del bando ai transgender nell’esercito a stelle e strisce - ammessi dal primo luglio 2016, ultimo step dell’abolizione del cammino iniziato nel 2010 per l’abolizione del “don't ask don't tell" che vietava, pena la radiazione, la dichiarazione della propria omosessualità - ha scatenato proteste coast to coast, da San Francisco - dove la comunità munita di bandiere rosa e blu è scesa in piazza al grido di "In piedi, lottate! Alziamoci e combattiamo" - a New York dove tra gli slogan “Noi non siamo un peso" e “Resist" i manifestanti si sono dati appuntamento a Times Square, davanti a una stazione militare. Chelsea Manning, il più noto dei militari transgender Usa, oggi soldatessa (graziata da Barack Obama per i documenti segreti spifferati a Wikileaks), ha cinguettato: “Quindi, le forze armate più grandi più forti più $$$ (ricche n.d.r.) sulla terra si lamentano per qualche persona trans ma finanziano gli F35? Suona come vigliaccheria" mentre dal Canada è arrivato un invito ai ripudiati (come già accadde subito dopo il veto di accogliere profughi da sei paesi a maggioranza musulmana): “Benvenuti tutti gli orientamenti sessuali e le identità di genere. Unitevi a noi".

Tanto per fare due conti, stando ai numeri del National center for transgender equality, sarebbero oltre 15mila i militari transgender in servizio mentre 134mila i veterani. Secondo le nuove (ormai vecchie) regole dell'amministrazione Obama, i costi medici delle transizioni dei militari già in servizio sono coperti dalle forze armate mentre, per quanto riguarda le nuove, l’ammissione è concessa 18 mesi dopo la fine della processo. Se per davvero il bando fosse dovuto solo a mere ragioni economiche - costerebbero tra i 2 e i 4 milioni di dollari l'anno - allora, come ha obiettato il senatore John McCain - veterano del Vietnam, eroe di guerra - “A chi ha i requisiti medici dovrebbe essere consentito di servire”. E già, dovrebbe.

Copyright foto: Kika Press

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