Bimbi transgender: National Geographic contro tutti
National Geographic dedica la cover ai bimbi transgender e, iniziando dalla copertina, racconta la "rivoluzione di genere" di Avery Jackson e di 50 giovanissimi. Piovono le critiche.
Bimbi transgender in copertina, National Geographic dedica la copertina alla "Gender Revolution" e lo fa immortalando, sulla cover e in un lunghissimo servizio interno, 50 giovanissimi protagonisti della - cosiddetta - rivoluzione di genere. Un servizio, è chiaro, che ha regalato alla testata americana una pioggia di polemiche che, in Italia, hanno visto in prima fila il giornale Avvenire.
La storia, tuona il quotidiano cattolico, è quella di bambini “sbattuti in prima pagina per la propaganda transgender” visto che, spiega ancora dati alla mano, i disturbi della “differenziazione sessuale” (quelli dei bimbi nati con organi genitali non pienamente sviluppati, si verificano in un neonato su cinquemila) mentre i disturbi dell'identità di genere sono molto più comuni e riguardano addirittura il 3% dei piccoli al di sotto dei 6 anni.
Un tema spinoso, insomma, che la rivista americana tratta - stando a chi la critica - con "eccessiva leggerezza". "I ritratti di tutti i bambini sono belli - si è giustificato National Geographic dopo che in redazione sono piovute le minacce di non rinnovare l'abbonamento -. Ci è piaciuto soprattutto il ritratto di Avery Jackson perché era forte e fiero. Abbiamo pensato che, in un colpo d'occhio, si riassume il concetto di "rivoluzione di genere".
Una rivoluzione che però, conclude - aspro - Avvenire, non è stata trattata con le dovute attenzioni scientifiche e dunque, in sostanza, altro non è se non un'azione propagandistica.