La giornata mondiale del bacio: il 6 luglio diamocene a più non posso
Dal 1990 il 6 luglio si festeggia la Giornata mondiale del Bacio, quell'apostrofo rosa tra le parole t'amo che fa bene allo spirito e anche alla salute.
Un bacio, 35 muscoli, 80 milioni di germi (per lo più buoni), 120 battiti al minuto e un milione di significati diversi. C’è la passione e la dolcezza in quello degli amanti e c’è l’amore e la tenerezza in quello della mamma, capace perfino di far passare la bua. C’è l’affetto in quello di un amico, c’è una promessa di pace in quello che arriva dopo una lite. Ci sono i baci del cinema, quelli dipinti a regola d’arte, quelli cantati e quelli descritti. C’è il bacio di Giuda. C’è il bacio finto degli innamorati di Robert Doisneau (che si fecero pagare 500 franchi per darselo) e c’è quello vero tra l’infermiera e il marinaio rubato da Alfred Eisenstaedt a Times Square, alla fine della Seconda Guerra Mondiale.
E poi c’è il mistero che ciascuno di noi, in questo 6 luglio che ogni anno dal 1990 celebra la Giornata mondiale del bacio, ha l’occasione di assaporare una volta in più. Non fosse altro per tenere alta quella media che candida l’Italia ben al di sopra di quella mondiale: il 75% di noi se ne dà diversi a settimana, un privilegio che altrove spetta solo al 56% della popolazione.
E non fosse altro perché quel “mezzo di potersi respirare un po' il cuore e assaporarsi l'anima a fior di labbra”, per dirla con le parole del poeta francese Edmond Rostand, fa bene non solo allo spirito ma anche alla salute. Quello passionale soprattutto. Quella danza intima, umida e complice che assomiglia a un tango e che, troppo spesso, dopo i primi anni e al primo ostacolo nella vita a due, cede il passo a un tiepido balletto, trasformandosi così nel termometro della relazione. “Quando ci sono problemi di coppia il bacio profondo è una delle prime cose che scompaiono mentre resta quello 'a stampo' dato sulla guancia che ha un valore diverso” spiega Roberta Giommi, direttore dell’Istituto Internazionale di Sessuologia. Insomma, se non vi baciate con la lingua da un po’ è bene che vi chiediate perché.
Sia chiaro, non c’è solo quello alla francese. Gli eschimesi, per esempio, si sfregano le punte del naso e gli indonesiani si mordicchiano le ciglia; tuttavia il bacio con la lingua è l’unico in grado di scatenare così tante reazioni benefiche per l’organismo, anzitutto per il sistema immunitario. Ecco perché, complice la scarica di ormoni della felicità - endorfine, ossitocina e dopamina - che mette in circolo, si può quasi dire che un bacio al giorno toglie il medico di torno. Non solo: secondo i ricercatori giapponesi dell’Ospedale Satou, ad Osaka, sarebbe anche in grado di ridurre i sintomi delle allergie. Il nesso va ricercato nel rapporto tra sistema immunitario e stress: il bacio, abbassando i livelli di cortisolo (l’ormone dello stress) e regolando il sistema funziona quasi come una cura. Perciò, anche se baciarsi non è il primo pensiero tra uno starnuto e l’altro, vale la pena provarci che un bacio non è mai sprecato.
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