Bacio con la lingua: come si fa, significato e origini

Come si danno i baci con la lingua? Che significato hanno? Perché sono così importanti? Ecco un piccolo vademecum per sapere tutto sul benessere più arcaico. 

Il bacio alla francese è il modo con cui gli amanti si assaggiano con tutti e 5 i sensi.


Come baciare con la lingua

Il bacio con la lingua è l’origine di tutto. È “un'apostrofo rosa tra le parole t'amo” ma soprattutto “un mezzo di potersi respirare un po' il cuore e assaporarsi l'anima a fior di labbra” come scrisse Edmond Rostand. È il primo assaggio tra gli amati, il re dei preliminari, il preludio di effusioni romantiche, della passione, dell’amore. Ecco perché è importante avere qualche informazione di base su come dare un bacio con la lingua. Tutto sta nella trepidazione dell'attimo che lo precede: le labbra si desiderano, gli occhi si socchiudono perché nulla ha più importanza oltre quello che sta per succedere, le braccia sfiorano i fianchi, o il viso. L’attimo dopo le labbra si sfiorano, poi s'incastrano, poi si mordicchiano, giocando tra loro: se l’alchimia funziona allora le lingue iniziano la loro danza di piroette morbide e sensuali, un balletto capace di levare il fiato. Da sapere: meglio evitare baci troppo bagnati, troppo mordicchiati o a ventosa.

Bacio con la lingua? No grazie! 

Non c’è solo il bacio alla francese. C’è quello eschimese, naso contro naso, e il mitakuku, quello indonesiano: gli amanti si mordicchiano le ciglia a vicenda. A Bali è contemplativo: gli innamorati si guardano, vicinissimi e muovendo appena il capo si annusano e si ascoltano. In Giappone non succede mai in pubblico e nemmeno più di tanto in privato, in alcune parti della Cina è ancora percepito come lo descrisse nel 1897 Paul d’Enjoy, antropologo francese: una pratica orrenda, simile al cannibalismo; mentre tra i bonobo, le scimmie antropomorfe, capita che un bacio bocca a bocca (sigillata) duri anche 12 minuti. Roba da togliere il fiato anche agli amanti più appassionati. 

Il significato del bacio con la lingua

"Il desiderio ardente di aspirare una parte dell'essere amato" per dirla con le parole di Giacomo Casanova, mette in moto 35 muscoli80 milioni di germi (molti dei quali buoni, che migrano da una bocca all'altra), dilata vasi sanguigni e pupille, accelera il cuore che passa da 70 a 120 battiti al minuto, scatena ossitocina, dopamina ed endorfine, abbassa il cortisolo (l’ormone dello stress). Tanto fermento è funzionale agli amanti (nella loro versione inconscia e animale) di assaggiarsi, annusarsi, scambiarsi informazioni per sondare la compatibilità genetica e immunitaria e decidere se valga o meno la pena ripetere l’esperienza. Perché il bacio, tolto quel 10% di terre emerse dove non è popolare (pare che 650 milioni di esseri umani non si bacino sulla bocca), è così: l’inizio o la fine di tutto. L'esempio più celebre? Ovviamente la Pretty Woman che nega il bacio al suo (bellissimo) cliente.  

L’origine del bacio con la lingua 

Il benessere che scatena un bacio con la lingua ha radici che, a detta degli antropologi, risalgono alla preistoria, a quando le nostre antenate nutrivano i piccoli masticando il cibo per loro e poi passandoglielo, bocca a bocca. Versione confermata anche dello zoologo inglese Desmond Morris che ne Il comportamento intimo ipotizza come, nella notte dei tempi e per un milione di anni almeno, le madri degli uomini si siano comportate come gli uccelli, esercitando pressioni con le labbra e con la lingua per svezzare i cuccioli. Scenario che spiegherebbe il piacere arcaico impastato di un’infantile gratificazione e fiducia che si (ri)prova baciandosi con la lingua, come ha per altro anche spiegato Freud, il padre della psicoanalisi, secondo cui il bacio altro non è che il tentativo di ritornare al conforto del seno materno. Dubbio: prima dell'arrivo degli europei, gli abitanti delle isole Cook non si erano mai scambiati un bacio ma avevano una media di 21 orgasmi (a testa) ogni settimana. Che cos'è andato storto nell'evoluzione?

Il primo bacio della storia 

O per lo meno il primo bacio di cui ci sia giunta testimonianza, risale al 1.500 a.C. periodo in cui furono messi per iscritto i testi vedici indiani. Il che significa che da quelle parti il bacio era praticato da tempo. O meglio, come descrive l’Atharvaveda, l’atto di "odorare con la bocca", che nel Rgveda diventa "il giovin signore lecca ripetutamente la giovane donna" e nel Satapatha Bra-hman (finalmente) si parla di due amanti che si "uniscono bocca a bocca". Facendo un balzo di mille anni (e tralasciando i baci che non hanno a che fare con l'amore), si trovano testimonianze di baci antichi anche negli scavi di Pompei o nel Gabinetto erotico del museo archeologico di Napoli ma i baci più famosi dell’epoca classica sono quelli delle poesie d'amore di Catullo per la sua Lesbia. Poi ci sono quelli dei cavalieri medievali di ritorno dalle crociate: più che la fedeltà dell'amata, però, ne testavano l'alito per accertarsi che non ci fossero tracce d'alcol. Da allora ad oggi il passo è breve, una parentesi di baci a regola d'arte dipinti su tela, messi nero su bianco sulla carta, fotografati e raccontati al cinema. Oggi, come ieri, come secoli fa.

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