Giornata mondiale della carbonara: origini di una ricetta controversa
Il 6 aprile è il Carbonara Day, la Giornata Mondiale della carbonara, una ricetta dalle origini incerte che, ancora oggi fa fiorire interpretazioni.
Amata, copiata, liberamente interpretata fino ad essere bistrattata, anche la pasta alla carbonara ha la sua Giornata Mondiale. Organizzata da I.P.O (International Pasta Organization) e AIDEPI (Associazione delle industrie del dolce e della pasta) è il 6 aprile e, coincidenza vuole, che sia anche la data della Giornata Mondiale dello sport. Per la serie “mangia e smaltisci” o “fai sport e poi concediti un lusso a tavola” (dipende dai punti di vista), è bene chiarire che la ricetta è una vera e propria iniezione di energia.
Gli ingredienti - uova, guanciale e pecorino - la rendono un piatto quasi completo da gustare con moderazione cercando di rispettare la ricetta romana che, storicamente, pare sia nata durante la Seconda Guerra Mondiale, quando gli americani intenti a liberare l’Italia aggiunsero l’allora sconosciuto bacon (compreso, insieme all’uovo disidratato nella Razione K, la diaria dei soldati) alla pasta cacio e pepe. Secondo un’altra versione sarebbero stati i ristoratori della Capitale ad inventare il piatto acquistando dai soldati le Razioni K per tenere aperte le serrande e offrire qualcosa da mangiare.
Sia come sia, prima di allora ci sono solo teorie sull’origine della carbonara. C’è chi la riconduce all’osteria aperta da un carbonaro (uno spazzacamini) in pensione che, in onore al mestiere di una vita, creò e battezzò il condimento. E c’è chi, invece, ne vede le radici nell’antico piatto “cacio e ova” (formaggio e uova) diffuso nel Lazio e in Abruzzo che i carbonai delle miniere di solito cucinavano per il giorno dopo, infilandolo nel loro “tascapane”. E c’è anche chi ne attribuisce la paternità a Napoli, vista la similitudine con molti piatti preparati con gli stessi ingredienti.
Di certo, nel 1930 la carbonara non era una ricetta da poter fissare nero su bianco, visto che la celebre gastronoma Ada Boni non la cita nella sua monografia sulla cucina romana. Insomma, il #carbonaraday o Giornata mondiale della carbonara qual dir si voglia ha tutto e niente da tutelare visto che la mancanza di un padre certo della ricetta fa sì che le disquisizioni sulla pancetta, il bacon o il guanciale, l’uovo intero o solo il tuorlo e il Pecorino o il Parmigiano, sono chiacchiere da bar. Anzi, da osteria.