Femminicidio a Caltagirone: Patrizia Formica uccisa da chi amava
Dopo una domenica "tutti insieme appassionatamente", Salvatore Pirronello ha ucciso sua moglie, Patrizia Formica. Poi è andato a costituirsi.
Patrizia Formica aveva dato il “buongiorno a tutti” su Facebook. Era domenica, le 7.44 del mattino: “Fuori piove, e chi se ne frega, io ho il sole dentro, le persone che Amo sono accanto a me può anche arrivare il diluvio io mi sento al sicuro”. Poco più di dodici ore dopo Salvatore Pirronello, suo marito, l’avrebbe accoltellata, “colpito da un raptus”.
Si dice spesso, dopo un femminicidio, che i responsabili sono per lo più i familiari, quasi sempre i partner o gli ex. Altrettanto spesso si ripete che si sarebbe dovuto fare di più perché sovente la vittima aveva denunciato il suo aggressore. In questo caso non è possibile fare appello a nessuno dei due segnali. L’ultimo post di Patrizia è di poche ore prima della tragedia, “Noi insieme appassionatamente”, spiega il commento alla foto che ritrae tre coppie protagoniste di una “Bellissima giornata trascorsa in ottima compagnia e all'insegna del divertimento assoluto” (diceva in quello prima), mentre “Il pomeriggio continua in compagnia delle persone a cui voglio bene” (scriveva in quello prima ancora).
Patrizia era social e ottimista: la sua bacheca è una sfilza di foto e video di momenti intimi, in famiglia, in casa, con il figlio, con i parenti, a cena, la domenica. A leggere il passato col senno di poi sembra quasi che volesse convincere gli altri di quanto fosse perfetta la sua vita semplice costellata di sentimenti veri. Certo, c’è uno dei video trasmessi su Facebook in diretta domenica in cui “Salvo” non sembra entusiasta. “Dai, sorridi un po’”, gli suggerisce lei. Lui la invita a smettere, regala una smorfia tirata alla telecamera e gira i tacchi delle scarpe da ginnastica. Qualche ora dopo l’ha accoltellata nel loro appartamento, dove vivevano da soli.