Michelle Obama porta la moda alla Casa Bianca
Il tutto è successo lo scorso 8 ottobre e la signora Obama ha subito chiarito chi voleva che fossero le star della giornata: loro, gli studenti. Al punto che, per l'occasione, Michelle ha lasciato nel guardaroba i suoi amati Jason Wu e J.Crew, preferendo invece un abito color zaffiro disegnato dalla studentessa (destinata agli onori della gloria) Natalya Koval.
"Quando si tratta dell'industria della moda, spesso la gente pensa che sia tutto passerelle e tappeti rossi e chi lo indossa meglio, e se qualche personaggio famoso indossa la cintura giusta con le scarpe adatte", ha detto Michelle durante la colazione per studenti e designer alla State Dining Room. "Ma la verità - ha aggiunto - è che i vestiti che vedete sulle copertine sono in realtà solo il prodotto finito di quello che è un processo molto lungo, complicato e difficile".
D'altra parte si sa, l’industria della moda tira (e a sottolinearlo ci ha pensato niente meno che la direttrice di Vogue, Anna Wintour) e dunque è importante che i ragazzi che si affacciano sul mercato sappiano di che cosa si sta parlando. Lo scorso anno, ha ricordato in merito la moglie del presidente USA, gli americani hanno speso 350 miliardi di dollari in vestiti e scarpe. Mica noccioline. "La moda è davvero passione e creatività, proprio come la musica, la danza o la poesia. Per così tante persone in tutto il Paese è una vocazione, una carriera", ha detto ancora la First Lady prima di dare la parola ai professori per un giorno.
Sulla cattedra del primo Fashion Education Workshop si sono dati il cambio Zac Posen - che da pochi mesi è anche direttore creativo di Brooks Brothers per le collezioni donna, oltre che proprietario del marchio che porta il suo nome e che sfila a New York - e Sara Blakely, la fondatrice della Spanx, la casa di collant amata dalle star. E poi (ma solo per citarne alcuni) Diane von Furstenberg, stilista con il marchio omonimo e presidente del Cfda, la Camera della moda americana, Jason Wu, Tracy Reese, Thom Browne e Reed Krakoff.
Dulcis in fundo, l'immancabile buffet. Taquitos di pollo, piccoli cupcakes di velluto rosso e pasticcini al cioccolato, perché “anche il cibo deve essere cool”.