Candelora: significato, proverbi e ricette

Cos’è la Candelora? Dove trae le sue origini? Cosa si mangia? Scopriamo insieme questa curiosità e tradizioni per la celebrazione del 2 febbraio.
 

La Candelora si celebra ogni anno il 2 di febbraio, ed è la festa delle luci. © maximkabb /123RF


Significato della Candelora 

Il 2 febbraio si celebra la festa della Candelora. Poco diffusa nel nostro paese, questa celebrazione nasce all’epoca dei romani in onore del dio Pan. Tradizionalmente tutta la notte i credenti percorrevano le strade di Roma agitando delle fiaccole. Nel V secolo il papa la rese una festa religiosa facendola diventare il giorno in cui si celabra la presentazione di Gesù al Tempio unendosi in processione dalla Chiesa di appartenenza fino alla propria dimora recando in mano delle candele.

La data di questa festa cade a metà strada tra il Solstizio d’inverno e l’Equinozio di primavera e proprio per questo motivo, secondo la tradizione, il clima del 2 di febbraio è indicativo del fatto che la primavera si stia avvicinando o meno. A questo proposito ricordiamo il proverbio triestino:

"Se la vien con sol e bora
de l'inverno semo fora.
Se la vien con piova e vento
de l'inverno semo drento".

 

Menù per il 2 febbraio 

Essendo una celebrazione legata al tempo metereologico il menù dipenderà dalla propensione alla primavera o all’inverno. 

Se il giorno 2 febbraio è un giorno freddo - invernale, per intenderci – porteremo in tavola un pasto in linea con il tempo: come per esempio una golosa zuppa di porri e patate facile da preparare, cremosa e gustosa. Basta cuocere insieme le patate e i porri, ricorperti da brodo vegetale per circa 40 minuti. Da servire naturalmente con dei crostini di pane.

Per secondo possiamo portare in tavola un goloso – e succulento – piatto di filetto di maiale all’arancia, preparato direttamente in forno in modo da non renderlo troppo grasso.

Di contro, se il clima risulta essere privamerile il suggerimento è di scatenare la fantasia con la preparazine di fantasiose insalate che fungano da piatto unico come quella di quinoa, lenticchie e taccole al profumo di limone, una delizia per il palato, sana, fresca (ma non troppo) e naturale. 

In ogni caso, che sia un clima invernale o un clima estivo, il dolce da portare il tavola sono le crêpes. Perché? Per questo ci volgiamo ai nostri cugini d’Oltralpe.

 

La Candelora in Francia 

In Francia la Chandeleur è la festa delle crêpes. Questa tradizione rimanda ad un mito lontano secondo il quale se non si fossero preparate queste sottilissime frittate il grano raccolto non sarebbe stato buono. Indicativo il detto "Si point ne veut de blé charbonneux, mange des crêpes à la Chandeleur". "Se non vuoi del grano in malora, mangia le crêpes alla Candelora" (traduzione adattata).

Per preparare delle gustose crêpes basterà mescolare farina, uova, latte e burro. Il composto ottenuto andrà poi cotto in padella dando vita ad una frittata molto sottile da farcire a piacimento.

Piccolo consiglio: avete in mente un crêpes party, ma temete di non riuscire a mantenere le crepes preparate calde fino all’arrivo dei vostri ospiti? No problem! Due astuzie per voi: la prima prevede di porre le crepes, ancora calde, in forno a 30° ricoperte con carta d’alluminio e con accanto una ciotola d’acqua (per non farle seccare).
La seconda prevede di fare bollire una pentola d’acqua prim’ancora di preparare le crêpes. Toglierla dal fuoco e coprirla con un piatto nel quale verranno disposte le crepes una sopra l’altra non appena cotte. Una volta creata la pila ricorprire con carta d’alluminio.

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