Angélique Cavallari: l’angelo che ci porta in Purgatorio
Giovedì 10 novembre è uscito Purgatorio, il secondo film della trilogia firmata Stefano Odoardi, dal titolo Mancanza. Angélique Cavallari, attrice italo-francese e protagonista del film ci parla in un'intervista di questa esperienza artistica profonda e arricchente.
In occasione dell’uscita al cinema di Mancanza - Purgatorio Angélique Cavallari, l’eterea protagonista del secondo (come del primo, Mancanza - Inferno) film di Stefano Odoardi, parla di quest’esperienza artistica e, raccontando il film, racconta se stessa.
L’attrice dalle movenze leggiadre, dall’empatia palpabile e dal pensiero di spessore descrive dal suo punto di vista il vagare, che il regista ha disegnato nei suoi acquerelli, con maestria e convinzione.
Mancanza - Purgatorio: secondo capitolo della trilogia
Purgatorio resta fedele alla linea di pensiero del primo film (Mancanza - Inferno) e alla ricerca di un linguaggio cinematografico diverso. E proprio per questo motivo la sceneggiatura non c’è, o meglio c’è, ma non è scritta. E la sfida di recitare senza un canovaccio fatto di parole, ma di disegni non deve essere facile, soprattutto se questi disegni sono acquerelli astratti. Il film è in effetti stato costruito giorno dopo giorno, grazie ad un intenso lavoro di interazione tra attori (che, ricordiamolo, eccezion fatta per Angélique, erano non professionisti), regista, pittura, letteratura e luci.
A questo si aggiunga che il regista, Stefano Odoardi, che nasce in effetti come pittore, ha dato vita alle musiche partendo dai suoi acquarelli astratti, come nella migliore tradizione kandiskiana di messa in comunicazione sinestetica di linguaggio musicale e linguaggio pittorico.
Il film tratta dell’errare umano, inteso nel suo duplice significato di vagare, come vaga l’Angelo, all’interno di una nave cargo, e di sbagliare.
Su cosa le abbia lasciato questo film Angélique non ha dubbi: "fiducia nelle cose, e il saper lasciare andare e lasciarsi andare". Questa pellicola è stata infatti girata in nave per un mese e l’attrice ha dovuto affrontare – e superare – "la paura dell’acqua". Questa esperienza le ha insegnato che bisogna, ed è possibile, avere fiducia.
Un angelo italo-francese
Angélique Cavallari nasce da madre francese e padre italiano. Dagli occhi e l’incarnato chiaro parla del cinema e dell’arte con fermezza, concretezza ed emozione. Più volte in ruoli che la vedono come "musa ispiratrice", basti pensare ad Anni felici di Daniele Lucchetti, o ancora al suo ruolo di fantasma in Le fantasticherie del passeggiatore solitario di Paolo Gaudio, neanche lei riesce a spiegarsi cosa potrebbe esserci di così angelico in lei.
Una cosa è certa, la bella Angélique è ottimista e preferisce sempre prendere il meglio da ogni situazione. Non serve sapere quale sia la cultura che prevalga di più in lei, italiana o francese, Angélique si sente completa grazie alle caratteristiche positive delle due culture: "posso dire che dell’Italia amo l’umiltà, l’umanità e la ricchezza a livello umano, e della Francia preferisco l’ostinazione, l'essere ribelle e la democrazia."
Il lavoro porta l’attrice a girovagare per il mondo in continuazione, ma nonostante questo la sua rete di affetti resta solida. Se c’è qualcuno di speciale che le ha rubato il cuore? Su questo Angélique preferisce non pronunciarsi, però sappiamo per certo che in un futuro non molto lontano la ritroveremo, sempre sotto la guida di Stefano Odoardi, in Paradiso, film che andrà a chiudere questa trilogia artistica di ricerca di linguaggio, cammino interiore e poetica visiva. Non ci resta che attendere!
Copyright foto: Maurizio Di Zio