Ann M. Donnelly, chi è la giudice che ha bloccato Trump
Ann M. Donnelly, 57enne giudice di Brooklyn, ha stoppato il Muslim Ban, l'ordinanza di Donald Trump che ordinava l'arresto e la deportazione di immigrati musulmani. Ecco chi è.
Remember the name. Remember the face. Thank you, U.S. District Judge Ann Donnelly. #ACLU #MuslimBan @realDonaldTrump don't attack her. pic.twitter.com/J3DX7MF1m3
— Bill Marler (@bmarler) January 29, 2017
Si chiama Ann M. Donnelly, ha 57 anni, è giudice federale a Brooklyn, ha un marito, Michael, due figlie adulte, Margaret e Rebecca, un fratello Thomas e una sorella, Sarah, due genitori, Mary e Jack. Quando è stata nominata nel gennaio 2016 ha ringraziato tutti per nome. Porta gli occhiali, indossa un lungo filo di perle e veste di nero. “È una persona gentile, premurosa, caritatevole” disse di lei il senatore democratico Charles Schumer che la segnalò all'allora presidente Obama. I fatti recenti aggiungono che Ann M. Donnelly non ha paura di niente e di nessuno: se è stato bloccato il Muslim ban - l’ordinanza del neoletto Donald Trump per impedire l’accesso e rispedire a casa gli immigrati provenienti da sette paesi a maggioranza musulmana (Iran, Iraq, Siria, Libia, Somalia, Yemen e Sudan) - è grazie a lei.
A lei che “è una formidabile giurista, ha rispetto e passione per la legge” ed “è più del suo brillante curriculum”, per dirla ancora con le parole del senatore Schumer. Perché se Ann M. Donnelly ha accolto la procedura d'urgenza avanzata dall'Aclu (l'American Civil Liberties Union) giudicando le deportazioni e i fermi illegittimi è perché così dice la legge americana: chi ha il visto ha il diritto di stare negli Stati Uniti. Resta da capire in che modo, visto che, al momento, almeno un centinaio di persone tra cui famiglie di rifugiati, professori e perfino un 80enne cieco sono state arrestate negli aeroporti.
Mentre il braccio di ferro va in scena nei tribunali, da Washington a San Francisco in tanti ora scavano nella vita della giudice già diventata icona del movimento anti-Trump. Su Twitter la ringraziano non solo le (milioni) di donne scese per le strade nelle Women’s March di protesta. La ringrazia il mondo che ancora crede in quegli Stati Uniti dove tutti, per Costituzione, hanno “diritto al giusto processo e all’eguaglianza della protezione” come ha ricordato lei stessa, fiduciosa che la questione si risolva a favore degli immigrati.
A leggere il suo curriculum c’è da crederle. Laureata alle Università del Michigan e dell’Ohio, Ann M. Donnelly ha lavorato una vita nelle aule di giustizia - 25 anni da pubblico ministero al New York County District Attorney, altri 8 da giudice alla Court of Claims di New York poi del Bronx - lasciando il segno. “È riduttivo dire che l’addio del giudice Donnelly è una perdita inestimabile per la Corte Suprema dello stato di New York”, disse di lei una collega quando fu nominata giudice federale. Aveva ragione: oggi quella donna minuta, discreta ed elegante ha spiazzato la Casa Bianca.