Babysitter: come scegliere la tata perfetta
La tata perfetta? Forse non esiste o forse, semplicemente, è quella che si adatta meglio alle esigenze della famiglia e del bambino. In linea generale, però, esistono delle regole per trovare una buona babysitter: eccole.
Che la si chiami babysitter, tata, nanny o “aiuto per i bambini” la persona alla quale deciderete di affidare i piccoli di casa (per un monte ore complessivo che, secondo studi recenti, nei primi anni di vita dei figli supera di gran lunga quello che le mamme e i papà passano con loro) deve avere alcune caratteristiche ben precise che, ovviamente, possono modificarsi a seconda della famiglia che la accoglierà ma che, in generale, valgono per tutte.
Ecco allora qualche consiglio per scegliere la babysitter perfetta e per fornirle fin da subito le indicazioni delle quali avrà bisogno durante il suo lavoro quotidiano in compagnia del bene più prezioso di casa!
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Cerco baby sitter: sì, ma come?
Durante la fase di ricerca della baby sitter le possibilità che si profilano all’orizzonte delle mamme e dei papà sono sostanzialmente due: da un lato, infatti, è possibile rivolgersi ad agenzie specializzate (o alla loro moderna versione in app per smartphone) mentre, dall’altro lato, resiste la logica del passaparola. Entrambi i metodi sono, ovviamente, validissimi e, probabilmente, la scelta migliore è quella di “combinarli” spargendo la voce tra amici e conoscenti e consultando, contemporaneamente, le agenzie specializzate.
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Annunci baby sitter: come selezionarli
Fin dalla lettura degli annunci baby sitter sarà possibile farsi un’idea della candidata (o del candidato). In generale, però, meglio evitare collaboratori troppo giovani e prediligere - se ci si orienta verso qualcuno che sta ancora studiando - persone che abbiano raggiunto almeno la maggiore età. Allo stesso modo, poi, l’esperienza è sicuramente importante ma, in termini generali, sarà meglio evitare babysitter troppo anziane che potrebbero non avere l’energia necessaria per star dietro alle necessità dei piccoli uragani di casa.
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Offerte lavoro baby sitter: come scriverla
In alternativa, più che consultare gli annunci, si potrà decidere di scrivere la propria offerta di lavoro per baby sitter. In questo caso sarà essenziale aver le idee chiare su quello che ci si aspetta dalla figura che si sta cercando indicando chiaramente le fasce di orario che dovranno essere coperte e le eventuali necessità aggiuntive (Dovrà essere automunita? Dovrà saper cucinare? Le verrà richiesto anche un piccolo aiuto domestico?).
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Ricerca baby sitter: il colloquio
Una volta che si sarà selezionata una rosa di persone potenzialmente interessata (e interessante) sarà il momento di procedere con il primo colloquio conoscitivo che permetterà di capire molte cose. Chiedete ai bambini di essere presenti e osservate il comportamento dell’aspirante baby sitter con loro. Un ottimo segno sarà se si mostra affettuosa e/o cerca di instaurare un dialogo con loro.
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Referenze baby sitter: controllatele!
Se il colloquio è andato bene ricordate di controllare attentamente (e direttamente) le referenze della (possibile) baby sitter e, anche se si tratta di una persona segnalata da un’agenzia (che quindi, necessariamente avrà già fatto tutti i controlli necessari) preferite telefonare alle famiglie con le quali la persona ha già lavorato chiedendo loro un parere e facendovi raccontare qualche aneddoto sul periodo che ha trascorso in compagnia dei piccoli.
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Babysitter, pronti via!
Tutto è andato per il verso giusto e avete trovato una babysitter potenzialmente adatta alle necessità famigliari e, soprattutto, del bambino o dei bambini di casa. A questo punto occorrerà stilare il contratto vero e proprio, stabilire dei tempi minimi di permanenza (cambiare la tata troppo spesso è destabilizzante per i più piccoli) e informare la persona delle regole (tanto domestiche quando comportamentali) sulle quali non ammettete che si transiga. Importante, fin dall’inizio, è infatti che la babysitter sia allineata con il metodo educativo dei genitori perché, quando questo non avviene, si creano tensioni sia tra gli adulti che - specialmente - con i bambini che non capiscono più quali sono i comportamenti “giusti” da adottare.
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Affiancamento alla babysitter: sì o no?
Nel primissimo periodo di lavoro della babysitter potrà essere utile - specialmente se i bambini sono poco più che neonati - un periodo di affiancamento che permetterà alle mamme e ai papà di inserire questa nuova figura nella vita dei piccoli di casa (verificando, contemporaneamente, dal vivo come saranno strutturate le giornate dei figli in compagnia della tata). In generale, quindi, per le prime volte sarebbe meglio rimanere in casa (in un’altra stanza ma comunque a disposizione) poi alternare la presenza a piccole commissioni e quindi, solo in un terzo momento, riprendere del tutto i ritmi quotidiani fuori casa.
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Periodo di prova babysitter
Anche se cambiare babysitter troppo spesso è sicuramente controproducente per i piccoli (e stressante per i grandi) questo non vuol dire che non si dovrà decidere, fin dall’inizio, un periodo di prova trascorso il quale sia la babysitter che i genitori faranno il punto della situazione per capire se (e con che modalità) continuare la collaborazione. Oltre a questo, poi, potrà essere utile fissare - fin dall’inizio - degli incontri (magari bimestrali) per fare il punto della situazione con calma ritagliandosi almeno una ventina di minuti per parlare senza stress aggiornandosi reciprocamente sulle novità che riguardano i bambini.
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La tata è perfetta? Niente gelosie
Inserire una nuova figura nella vita del bambino vuol dire, in primo luogo, fidarsi. Un concetto semplice che, però, può rivelarsi più facile a dirsi che a farsi scatenando qualche gelosia soprattutto se il bambino si rivela entusiasta della compagnia della tata. Proprio per questo è importante mettere al bando le gelosie e gioire delle proprie fortune facendo in modo che, anche se una punta d’invidia verso questa persona tanto amata dal piccolo di casa è assolutamente naturale, i figli non se ne accorgano. A nessun costo e in nessuna occasione. In pratica mai.
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