Calendario Pirelli 2017: Peter Lindbergh e “le donne vere”

Il Pirelli Calendar 2017 firmato da Peter Lindbergh vuole "mostrare cosa è la bellezza, non quella commerciale": non top model ma attrici, spogliate nell'anima.

Penelope Cruz, Nicole Kidman e Robin Wright: alcune delle 15 attrici immortalate da Peter Lindbergh. © Pirellicalendar.com

"Voglio liberare le donne dal terrore della giovinezza e della perfezione". Parola di Peter Lindbergh che quel terrore ha contribuito - suo malgrado - a crearlo, quando negli anni Novanta immortalò i super corpi delle super top model e oggi, per il terzo anno, firma The Cal, l’arcinoto Calendario Pirelli. All’insegna della "verità", ci tiene a precisare l’artista che ha chiamato attrici e non modelle per catturarne l’essenza essenziale, senza trucchi e senza inganni. 

Un mese dopo l’altro, l’anno racconta la normalità di Penelope Cruz e Julianne Moore; Uma Thurman, Rooney Mara, Lea Seydoux e Jessica Chastain; Nicole Kidman, Zhang Ziyi e Alicia Vikander. E ancora: Robin Wright, Charlotte Rampling, Helen Mirren, Kate Winslet e Anastasia Ignatova. "Con questo calendario - ha spiegato il fotografo - voglio parlare della percezione della bellezza, far capire come sia un insulto per le donne dover guardare sulle riviste foto perfette, modelli irraggiungibili".
 
Foto ritoccate, per altro, che Lindbergh fu tra i primi a denunciare. "I ritocchi sono un crimine" non esita a ribadire proprio ora, deciso a "mostrare cosa è la bellezza, non quella commerciale che serve per vendere qualche prodotto", bensì quella dell’attimo rubato, dell’intimità del mattino, dei capelli spettinati, della passeggiata per strada con indosso solo il cappotto. Come quella di Robin Wright fotografata a Times Square: "È Robin, quella vera, non quella che guardate sullo schermo", dice Lindbergh. "Quella che ha preteso di essere pagata come il suo partner maschio, Kevin Spacey in House of cards". E poco importa se gli uomini lo troveranno più o meno sexy: "La maggior parte degli uomini - spiega l’autore - sono dei grandi bambini, io dico sempre che se fossi una donna diventerei lesbica. Gli uomini di questi giorni sono terribili".    
 
Insomma, dopo la bellezza della normalità fotografata da Annie Leibovitz nel 2016, The Cal 2017 sarà un calendario "sulla sensibilità, sull’emozione, non certo sui corpi perfetti". D’altra parte, "The Cal 2017 non è un calendario che spoglia il corpo delle donne ma la loro anima. È più nudo del nudo". 

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