Nuovo calendario Pirelli: da Yoko Ono a Serena Williams, la bellezza della normalità

Il femminismo visto dall’obiettivo di Annie Leibovitz ha 13 facce. Sono quelle di The Cal, l’edizione 2016 del calendario Pirelli che per quest’anno declina la sensualità alla bellezza delle donne (stra)ordinarie. Ci sono i muscoli della 33enne Serena Williams, la tennista numero uno al mondo, c’è la storia che raccontano gli 82 anni di Yoko Ono, c’è il talento dell’artista iraniana Shirin Neshat e c’è l’energia dell'intramontabile Patti Smith, immortalata a 68 anni, tanto per fare qualche nome. 

Sono donne toste, quelle di The Cal, così lontano dalle modelle (ritoccate) dai fisici scolpiti. Queste sono donne che “hanno raggiunto traguardi importanti nella vita professionale, sociale, culturale, sportiva e artistica”. Donne che dell’estetica non si sono mai (più di tanto) occupate, impegnate come sono a fare la differenza nella società. Come la 62enne Katherine Kennedy, produttrice americana, presidente di Lucasfilm e socia di Steven Spielberg, o come Agnes Gund, 77 anni, collezionista d’arte, presidente emerita del MoMA che si è fatta ritrarre insieme alla nipote Sadie Rain Hope-Gund. 

E ancora: ci sono l’attrice Yao Chen, prima ambasciatrice cinese dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) e la collega comica Amy Schumer per nulla imbarazzata dai suoi rotoli di ciccia; ci sono Fran Lebowitz, 64 anni, opinionista a stelle e strisce, paladina dei diritti dei fumatori, la presidente di Ariel Investments Mellody Hobson, impegnata in progetti filantropici a Chicago e la 44enne Ava DuVernay, regista di Selma – La Strada per la Libertà. C’è anche spazio per la “generazione Z”quella dei giovanissimi impegnati, rappresentata dalla 19enne Tavi Gevinson, blogger fondatrice, nel 2008, di Style Rookie e del magazine online Rookie: un successo che l’ha catapultata tra le trenta donne under 30 più importanti del mondo dei media secondo Forbes.    

C’era da aspettarselo da Annie Leibovitz, la celebre fotografa americana già autrice dell’edizione 2000. Allora fu “un esercizio nella fotografia del nudo. Si trattava di un concetto semplice”, spiega la fotografa, mentre ora “abbiamo fatto qualcosa di completamente diverso, ma allo stesso tempo semplice”. Così semplice che i ritratti sono una sfilata di scatti in studio, in bianco e nero, tanto intensi quanto magnetici. Allora (nel 2000) l’unica modella ammessa a The Cal fu Laetizia Casta, nel 2016 sarà Natalia Vodianova, la top russa mamma di 4 figli e fondatrice dell’organizzazione filantropica Naked Heart Russia impegnata nella costruzione di aree gioco per i bambini  russi in difficoltà. Non una bellezza e basta, per intenderci. Perché la bellezza di The Cal 2016 è il carisma: è la bellezza femminile, non quella al femminile.