Andrea Constand, la donna che porta Bill Cosby a processo

Gli abusi subiti da Andrea Constand furono riconosciuti in un'aula di tribunale e liquidati con un assegno nel 2006: oggi un giudice ha deciso che ci sono gli estremi per processare Bill Cosby.   

Bill Cosby ammise di aver sedato Andrea Constand e di aver fatto sesso "consenziente": ora un processo stabilirà la verità.


L’altra faccia di Bill Cosby rischia di farlo finire dietro le sbarre. Dieci anni, tanti ne rischia se il processo annunciato dal giudice Elisabeth McHugh dovesse andare male. Per i pochi che si sono persi i (vergognosi) dettagli della vita privata del padre (e marito) più amato d’America, a stravolgere il destino del Dottor Robinson potrebbe essere Andrea Constand, ex direttrice della squadra di basket della Temple University di Philadelphia, che ai tempi in cui conobbe l’attore voleva fare la modella o la giornalista sportiva in tv. Ebbene, con la scusa di poterla aiutare e con il preciso intento di fare sesso dopo un loro incontro nel 1976, l'attore la imbottì di Quaaludes, un barbiturico, e fece i suoi comodi.

Ad ammettere i fatti (ma non gli abusi, definendo il rapporto consenziente) fu proprio lui, nel 2005, in aula di Tribunale: “Incontrai Ms T (il nome fu stato omesso per preservarne l’anonimato, n.d.r.) a Las Vegas. Lei poi venne da me nel camerino. Le diedi il Quaaludes. E facciamo sesso”. Il dibattito appurò i fatti - spianando la strada anche al sospetto che la donna non fosse l’unica vittima dei modi dell’attore -, lei continuò a sostenere l'abuso ma la vicenda si concluse nel 2006 con un assegno colossale in sede civile e l’impegno del procuratore dell'epoca a non avviare un procedimento penale. Peccato che l’intento non fu né formalizzato né reso noto alla controparte. Morale: di fronte alle nuove accuse della controparte, Kevin Steele, il nuovo procuratore, ha ritenuto che un processo s’ha da fare.  

Per la serie i nodi vengono sempre al pettine e le bugie hanno le gambe corte, quando lo scorso luglio il New York Times pubblicò lo stralcio dell’interrogatorio in questione, alla spicciolata si sono fatte avanti più di 50 donne - memorabile la copertina del New York Magazine in cui 35 donne lo accusarono pubblicamente, mettendoci la faccia e scandalosa la testimonianza di Judith Huth, ai tempi delle presunte violenze, 15enne - che, sostenendo sempre la stessa solfa (abbindolate, drogate e abusate), lo hanno denunciato. Una pubblica gogna che gli costò la faccia - rimossa la sua statua dagli studios della Disney di Orlando, in Florida, cancellato il Dottor Robinson dal palinsesto diversi network e pure il presidente Obama, che in passato lo aveva premiato con la Medal of Freedom, la più alta onorificenza civile americana, manifestò il suo disappunto in merito - e che ora rischia di costargli la libertà. 

Perché se ai tempi sua moglie Camille (che è anche la sua agente) al corrente dei numerosi tradimenti del marito, lo difese a spada tratta, assicurando al New York Post che le accusatrici del marito fossero consenzienti a droga e sesso e dichiarando in una riunione convocata d'urgenza con legali e esperti di pubbliche relazioni che "Io l'ho creato, sapevo ciò a cui sarei andata incontro, aggiusteremo tutto”, oggi la Giustizia ha deciso di andare fino in fondo. Bill Cosby era il simbolo del padre e del marito modello, domani potrebbe diventare il Mostro. 

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