Julia Roberts e George Clooney a Cannes: l'incontro esclusivo

Abbiamo incontrato George Clooney e Julia Roberts al Festival di Cannes. I due divi di Hollywood ci hanno parlato dei loro personaggi in Money Monster, film diretto da Jodie Foster.


Julia Roberts e George Clooney raccontano al Magazine delle Donne le loro impressioni sul film che li vede protagonisti, Money Monster.


“Vai Vai Vai” inizia così la nostra chiacchierata con due delle stelle più brillanti del firmamento Hollywoodiano, Julia Roberts e George Clooney, che si diletta a parlare italiano e affabile scherza sornione. I divi sono intervenuti al Festival di Cannes 2016 per presentare il film Money Monster diretto da Jodie Foster, l’attrice con più di quaranta film all’attivo davanti la macchina da presa, passata alla regia al suo quarto film di successo. Li abbiamo incontrati un lussuoso hotel di Cannes, ecco cosa ci hanno raccontato.


Come vi ha convinto Jodie Foster a prendere parte al progetto?

George Clooney: "Jodie lo ha mandato a me per propormi il ruolo di Lee, e pensavo che sarebbe stato perfetto per la casa di produzione che ho fondato con Grant Heslov. Ricevo spesso molte offerte, e in genere discutiamo su cosa possiamo apportare al progetto. Abbiamo deciso di farlo e poi ho mandato la sceneggiatura a Julia e le ho detto, 'ehy vieni a divertirti!'. Siamo amici da tanto tempo, e lei ha detto 'sai che c’è, perchè no!' ".

Julia Roberts: "Sì, mi hai chiamata il giorno dopo, me lo ricordo! Mi ha detto che era davvero intrigato da questa sceneggiatura. Devo dire che anche io ne sono rimasta subito affascinata, ho avuto una chiara visione di come sarebbero andate le cose. Poi ho incontrato Jodie e tutti i pezzi del puzzle".

GC: "Da quando è stata coinvolta nel progetto è cambiato tutto, c’era bisogno di lei per rendere al meglio questo personaggio". 

Il film affronta anche la manipolazione delle informazioni. Cosa ne pensate di questo aspetto quando tocca la vostra vita privata?

GC: "Non sono preoccupato dei tabloid, ci sono sempre stati e sempre ce ne saranno, cavolate del tipo 'Big Foot ha rapito mia moglie'. Non mi interessa neanche quando è una storia che riguarda me, la cosa che mi infastidisce è che giornali che avevano una reputazione si abbassano a fare il gioco del tabloid per ricevere consensi. Non si basano più sui fatti, li riportano senza verificarli. E io dico così perchè sono cresciuto in un mondo in cui se sbagliavi una cosa perdevi il posto. E i miei amici che sono giornalisti ora odiano questo nuovo sistema, e tu sei una giornalista, lo capisci questo quanto sia frustrante, non è quello che ho scritto. Io scrivo una storia e poi cambiano il titolo, che non ha niente a che fare con la storia che hai scritto".

Che cosa amate dei vostri personaggi? 

JR: "Che sia una che ama il suo lavoro e una vera newyorchese, e che sia un po’ il grillo parlante del personaggio interpretato da George".

GC: "Che lei parli nella mia testa! Mi è mancata quando abbiamo finito le riprese e spesso mi sono ritrovato a dire: 'Cosa mi avrebbe detto Julia in questo caso?' ".

George non è la prima volta che sei coinvolto in un film che parla di media, prima Goodnight and Good Luck poi questo. Pensi che sia un tema caldo dei nostri tempi? 

"Il problema è che nessuno verifica più i fatti, perché sono più interessanti le sparate che fa Trump piuttosto che verificare la coerenza delle stesse. Conoscete quel film, Tutti gli Uomini del Presidente? Probabilmente le cose al Washington Post oggi andrebbero diversamente. Sono un figlio di un giornalista e leggo molte cose sul giornalismo e ho a cuore queste cose".

 

E qual è il modo migliore per sensibilizzare l’opinione pubblica, attraverso un film magari?

"I film possono aiutare, magari se focalizzati su una storia di un individuo, che sensibilizza maggiormente l’opinione pubblica. Forse la cosa migliore sarebbe un documentario, con fonti ben documentate. Anche perché i film sono efficaci, ma sono pur sempre finzione, basta pensare a Spotlight, il film che ha vinto l’Oscars quest’anno. Ha centrato il punto ma è comunque ispirato ai fatti, non è un documentario a tutti gli effetti".

Il film, Money Monster, che sta riscuotendo un buon successo in sala, è distribuito dalla Sony Pictures.

Copyright foto: Kika Press 

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