Prima volta: anche i geni determinano quando

Si diceva che i ragazzi non fossero più quelli di un tempo: più precoci e spudorati in fatto di sesso e prima volta. Non si sapeva, però, quello che ha dimostrato la scienza in un recente studio pubblicato su Nature Genetics: non solo società e famiglia ma anche i geni del Dna accendono i sensi dei giovani. In particolare, il team di lavoro dell’università di Cambridge coordinato da John Perry, ha messo in relazione l’età della pubertà e il primo rapporto sessuale, due aspetti legati tra loro, geneticamente dipendenti e in grado di ripercuotersi sulla sfera sociale e intima di un adolescente. 

D’altra parte, in un secolo, le lancette dell’orologio biologico hanno preso tutto un altro ritmo: se nel 1880 le prime mestruazioni arrivavano con la maggiore età, un secolo dopo compaiono a 12,5 anni. Mentre, per quanto riguarda la perdita della verginità, i numeri sono dibattuti ma per lo più accreditano la perdita intorno ai 14 anni contro i 16-17 di qualche anno fa. 

Sia come sia, per arrivare a dedurre 38 varianti associate all’età del primo rapporto sessuale, gli scienziati hanno confrontato e passato al setaccio 125mila genoma di quasi 60mila uomini e oltre 66mila donne tra i 40 e i 69 anni custoditi in una bio-banca inglese. Risultati poi replicati studiando altri 241.910 uomini e donne finlandesi e altre 20.187 americane in buona salute over 45 anni di discendenza europea.

Ebbene: sia l'età della prima volta sia quella del primo parto hanno una "moderata" componente genetica, così come, entrambe, sono in relazione (genetica) con i tempi della pubertà. Tradotto: una pubertà precoce induce a un’altrettanto precoce scoperta della sessualità che, a sua volta, è all’origine di altrettanto precoci gravidanze. Una catena di eventi che, inevitabilmente, hanno ricadute sociali e comportamentali. Prima tra tutte sul livello di istruzione. Tra le 38 variabili all’origine della prima volta individuate, però, ce ne sono anche alcune associate a geni legati alla tendenza ad assumersi rischi, a un temperamento irritabile e al numero di figli. Insomma, un po' di magia è rimasta anche se è tutta scritta già nel Dna.