L’Hiv non esiste: Nadia Toffa svela la galassia dei negazionisti

L’Hiv non esiste, è un'invenzione delle case farmaceutiche: Nadia Toffa alza un velo sui negazionisti di cui fanno parte anche dottori che invitano a sostituire i farmaci con la natura. 

L'Hiv non esiste: Nadia Toffa ha scavato nella comunità dei complottisti convinti che sia un'invenzione delle case farmaceutiche.


L’Hiv non esiste”, è un’invenzione delle case farmaceutiche, il preservativo “non serve a un tubo”, i farmaci anti-retroviralivanno interrotti immediatamente e sostituiti con probiotici, vitamina C e antiossidanti”. Parola di Domenico Mastrangelo, medico oncologo ed ematologo nonché esime rappresentante della schiera dei negazionisti convinti che una delle piaghe del mondo moderno sia un’invenzione delle case farmaceutiche. Se ogni giorno, solo in Italia, 11 persone non scoprissero di essere sieropositive, ci sarebbe da ridere. 

Purtroppo c’è da piangere perché l'Hiv esiste, eccome. Dopo l'intervista alla ragazza contagiata dall'untore Valentino, Nadia Toffa, è tornata ad occuparsi di Aids alzando il velo su quella comunità che attribuisce i 4 mila morti l’anno (solo in Italia), allo stress o al sistema immunitario “andato in tilt”, come spiega Valdo Vaccaro, lo stimato igienista e maxi esperto di alimentazione, a un inviato del programma in incognito: “Il fatto di essere sieropositivo vuol dire che tu, nella storia tua, del corpo, ha lasciato il segno qualche periodo in cui eri andato in tilt”. Come? “Uno shock, anche a livello scolastico, lavorativo, affettivo, familiare”.

Perciò, sostiene Vaccaro, bisogna avere il “coraggio di mandarli a quel paese”, quei medici che dopo aver “finito di fare i loro imbrogli leggono la Gazzetta dello Sport” (manco fosse un crimine), smettere di prendere i farmaci e iniziare a “stare con la natura, utilizzare molta frutta” per guarire. Come? “A pranzo e cena una bella terrina di radicchio da mangiarsi masticando lentamente, per secondo insalata di patate con prezzemolo tagliato e delle cipolle crude tagliate dentro”. La top dei consigli è “imparare, depurare, rinforzarsi”.

Chiaro? Più o meno, Vaccaro non è un medico e il suo italiano claudica. Meglio il dottor Mastrangelo in giacca, cravatta e slide che spiega al pubblico della sua conferenza: “L’Hiv causa l’Aids, questo è quello che stabilisce la scienza ufficiale. Volendo usare il buonsenso è abbastanza inverosimile. Dov’è la ricerca che dice che l’Hiv causa l’Aids?”. Di ricerca ce n’è più d’una ma in sala nessuno lo sa e crede alle parole del medico che parla di “una criminalità” che trama contro l’umanità. 

Il problema è che se hai l’Hiv, le provi tutte, pur di guarire. E se imbatti in un dottore laureato in medicina che fa convegni e scrive libri raccontando che è tutta una menzogna, rischi di dargli retta quando (a microfoni spenti) ti invita a smettere quei farmaci anti-retrovirali (“killer”) che (invece) ti permettono una vita quasi normale e piombare (per davvero) nell’abisso.        

Il capitolo trasmissione sessuale va anche peggio: se l’Hiv non esiste, “il contagio è un concetto pestilenziale, fa parte dell’invenzione, è tutto un discorso di soldi”, perciò il preservativo non serve a nulla, sostiene Vaccaro e sottoscrive Mastrangelo, il quale arriva a quantificare i “777” i rapporti necessari per il contagio, per la gioia di Andrea Diprè, negazionista convinto dalla vita sessuale piuttosto attiva. “Sono stato in Thailandia, e ho scopato senza preservativo” racconta esami del sangue (puliti) alla mano. Stessa cosa ha fatto a Cuba e pure in Messico. 

Purtroppo l’Hiv esiste, eccome. E per fortuna esistono anche i farmaci anti-retrovirali e i preservativi, barriere contro la malattia che in Africa è la prima causa di morte tra gli adolescenti. Persone vere.

Copyright foto: Facebook@Nadia Toffa
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