Sfilata Gucci: l’inverno 2016 di Alessandro Michele è un freestyle
Sfilata Gucci: Alessandro Michele per l’Inverno 2016 porta in passerella un ricco collage emozionale dove si spazia tra passato e futuro all’insegna della libertà e delle contaminazioni.
Sfilata Gucci: Alessandro Michele legge la moda dell’Inverno 2016 con l’ormai consueta genialità e lo fa all’insegna di un eclettismo stilistico capace di spaziare dalle maniche a sbuffo di Caterina de’ Medici alle influenze post punk dell’underground newyorkese.
In una Milano già in febbricitante attesa della collezione logata con le due G capita, così, che il front row sia costretto a tenere il fiato mentre in pedana si alterano corsetti retrò trasformati in giubbotti, soprabiti in broccato con finiture di scimmia e pizzi applicati su impalcature che sembrano crinoline. Ma non solo.
Il plus creativo di questa collezione, che è allo stesso tempo iconoclasta e dirompente (o forse dirompente proprio nella sua iconoclastia), è dato dall’improvvisa apparizione sui capi cult della maison dei graffiti firmati Andrew Trevor, l’artista di Brooklyn noto agli addetti ai lavori nientemeno che come GucciGhost.A lui (che nel vocabolario di ogni giorno usa il termine Gucci come sinonimo di cool) il geniale direttore creativo ha affidato il compito di ringiovanire i classici, per esempio spruzzando con la vernice rossa e tracciando la scritta real sull’intramontabile it bag della griffe oppure “sfregiando” le (immancabili) pellicce con spruzzi spray.
Insomma: una sfilata che è un allestimento d’arte contemporanea più che una presentazione di capi fashion ma che, come sempre, lascia il segno. Un segno destinato a condizionare la moda della prossima stagione fredda, Alessandro Michele docet.
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