Frasi d’amore: quelle piccanti da sussurrare a letto
Gli inglesi lo chiamano dirty talk perché sotto le lenzuola le frasi d'amore si fanno piccanti e possono portare all'apice del piacere come nel baratro: l'importante è procedere per piccoli passi.
Sotto le lenzuola le frasi d’amore si fanno hot. Gli inglesi le chiamano dirty talk, sono le parole sporche, quelle che tanto possono portare all’apice del piacere quanto dritti nel baratro della coppia se usate a sproposito. In generale sono troppo personali per fare la lista di quelle da dire e quelle da evitare, in generale, però, “il successo di questa pratica non nasce dalle parole effettivamente usate ma dalla connessione e dall’intenzione” assicura Giulia Rozzi che per Esquire ha condotto un’indagine intervistando una trentina di donne fra i 25 e i 45 anni.
Frasi hot: prima di parlare, ascoltare
La regola numero uno è ascoltare il partner cercando di cogliere “che cosa vuole sentirsi dire l’altro, senza incappare in tutti quei tentativi sbagliati e le conseguenti scuse che afflosciano il desiderio”. Così come, nel momento in cui si decide di rendere piccante l’amplesso anche a parole, è importante arrivare preparati “perché il vostro partner potrebbe tirar fuori cose che non vi aspettavate”.
Così come potrebbe accadere a voi: “Raccontagli esattamente cosa hai intenzione di fargli e come” spiegano da Lelo, l’azienda svedese tra i leader mondiali nella produzione di sex toys (roba di lusso e di design) che ha seguito passo passo (nel mondo) il crollo dei tabù. “Parlare sporco non significa solo usare parole o immagini o concetti forti - ci tengono a precisare -, significa costruire la sua (e la tua!) eccitazione con le parole e la voce”.
Frasi d’amore hot: piccoli passi
Detto ciò, in fatto di sesso ciascuno ha i suoi gusti ma sarebbe auspicabile che in coppia ci fosse una certa sintonia. Nel dubbio si può iniziare da una semplice (ma portentosa) domanda “Che cosa vuoi che ti faccia?” ovvero la chiave per aprire la porta delle fantasie zozze. Da Lelo consigliano di procedere per tentativi, “soprattutto tu, uomo, con la donna”. Perché se “ci sono donne che durante il sesso amano sentirsi chiamare con epiteti che in altri contesti ti procurerebbero una denuncia”, ce ne sono altre che “perdono eccitazione quando si accorgono che il partner mente o che ripete cose sentite in un film porno” sottolinea la Rozzi. Perciò è meglio evitare di bruciare le tappe e “procedere a piccoli passi, in un crescendo che dovrebbe seguire quello dell’eccitazione” suggerisce Lelo.
Eccitare il cervello con le parole sporche
Regola numero due: “La nostra zona erogena più potente è il cervello e le parole sono uno dei mezzi più efficaci che abbiamo a disposizione per eccitarlo” ci tiene a ricordare Lelo. Perciò non abbiate paura di scatenarlo ricordandovi di essere “sinceri e soprattutto siate specifici”, spiega Giulia Rozzi. E ancora: “dovete dire cosa vi piace esattamente del loro corpo, descrivere gli odori e i sapori” ricordando che “è sempre molto sexy inserire fra i gemiti il nome del partner”. In questo senso, un’accurata telecronaca “di quello che sta succedendo dentro di te, nel tuo corpo e nella tua testa, le sensazioni che provi, le fantasie che quelle sensazioni ti scatenano” può essere estremamente hot, assicurano da Lelo.
A lezione di dirty talk
Nell’attesa che spunti un App ad hoc, a New York si possono seguire le lezioni di Tina Horn, educatrice di single e coppie e regina queer, specializzata nell’allenare gli aspiranti sporcaccioni a mettere da parte pudore e vergogna. Tra le chicche dispensate: l’orecchio è una zona esogena a prescindere che si articolino parole o ci si limiti ai sussurri; parlare al futuro (o al passato, della serie “ti sto per…” oppure “mi hai appena…") permette di dire le peggio sconcezze senza scatenare l’imbarazzo del partner (e il proprio, s’intende); l’umorismo è sexy quindi, se qualcosa va storto, è meglio farsi una risata e riprovarci, più complici (e arrapati) di prima.
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