Expo 2015, code ai padiglioni: 10 consigli
Le file ai padiglioni di Expo 2015, iniziate ad agosto e settembre, non accennano a diminuire. Con bambini e passeggini la situazione migliora, ma bisogna stare attenti: ecco cosa evitare.
Lunghe file ai padiglioni e, ogni fine settimana, il bollettino dei nuovi record di file che Expo 2015 riesce a produrre. Gli arrivi non accennano a diminuire e per chi vuole tentare un ultimo (o primo) ingresso all'Esposizione universale di Milano, non resta, prima di tutto, che armarsi di pazienza.
Oltre a questo però, una serie di trucchi possono essere utili per sopravvivere alla giornata:
1) Mai nel weekend
Il sabato vince senza dubbio la palma d'oro per la giornata da bollino nero in Expo. Il giorno da evitare accuratamente è senz'altro quello, seguito nell'ordine da domenica e venerdì, che tra i giorni della settimana lavorativa è logicamente il meno indicato. La nostra personale esperienza ci dice che, in linea di massima, il martedì è un'ottima (tutto considerato) giornata.
2) Mai arrivare tardi
Tutti lo dicono ma nessuno è puntuale. Eppure in settimana la situazione è abbastanza accettabile fino alle 12.00. Dopo, persino attraversare il Cardo diventa un'impresa, aggravata dalle scolaresche che bloccano il Decumano. L'unica scelta ragionevole è presentarsi presto ai cancelli e puntare un solo padiglione principale, correre e iniziare la fila (qui sotto vi diciamo anche quale). Alternativa: investire tutto tra le 15.00 e le 16.00, quando i visitatori del giorno crollano senza forze, gli studenti vengono riportati in classe e i visitatori della sera non sono ancora entrati.
3) Mai fidarsi di chi è entrato in Giappone
Ogni visitatore ci vuole andare ma solo pochi furbi (entrati in Expo a maggio e giugno, quando le file non c'erano
neanche all'ingresso) o resistenti ce l'hanno fatta. Ovvio poi che ne decantino le lodi: meritate, per carità, ma ormai una volta nel padiglione il pressing per far scorrere la massa di visitatori rende oggettivamente poco godibile l'interno. E quindi? Noi consigliamo di correre per i padiglioni che possono valere davvero tre-quattro ore (al massimo e nei fine settimana) di attesa: Russia, Kazakhstan, Korea, Germania, padiglione Zero e Italia (campanilismo d'obbligo).4) Mai restare sul Decumano
Abbandonare la via maestra è meglio, specie se non è la prima volta che si entra in Expo o se si è così stanchi che comunque non ci si godrebbe le strutture esterne dei padiglioni (vere star, bellissime anche da fuori). Muoversi per le vie laterali, sul retro dei padiglioni, permette di muoversi molto più velocemente.
5) Mai dimenticare i dimenticati
I cluster, il padiglione di Save The Children (perfetto per i bambini), l'Olanda dove si
gira liberamente, il Future Food district sono spazi dove muoversi senza grosse limitazioni godendosi (esattamente come nei padiglioni più gettonati) aree interattive, cartelloni, prodotti in esposizione. Altra scuola di pensiero, ma non sbagliata, quella di chi sceglie di saltare sistematicamente qualsiasi padiglione che abbia più di mezz'ora di coda. Ma, circa, torniamo all'elenco iniziale di questo punto.6) Mai lasciare a casa nonni e nipoti
Non è una leggenda e l'impennata di baldi giovani con nonni lo prova. Mai visti così tanti neonati e over-70 in Expo. Sono, spesso, il lasciapassare per i cosiddetti fast-track (in Russia e in Oman entrano senza coda, ad esempio). In qualche caso, orde di nipoti quarantenni per una singola nonna sembrano francamente sospetti, così come bambini di dieci anni che rischiano di sfondare un passeggino che ha visto troppe primavere. Per gli eventuali furbetti, è bene ricordare che qualche padiglione (tipo il Giappone, ça va sans dire) non ammette, nella "coda veloce", che bambini under2, genitori del pargolo e over-70.
7) Mai perdere l'Albero della Vita
Uno dei pochi lati positivi delle giornate che si accorciano: il tramonto sull'albero inondato di acqua e di luce è notevole, e si inizia a gustare prima che la ressa serale prenda il sopravvento. Sbagliato restare di fronte, schiacciati nella ressa. Meglio spostarsi lateralmente, la visuale è pressoché la stessa. Unica accortezza, se c'è un po' di vento, evitare il lato sbagliato.
8) Mai fare gli schizzinosi
Il tema è l'alimentazione, il mondo intero è a Milano, diversi piatti e particolarità hanno ricevuto dei lasciapassare speciali per l'importazione. Qualche cibo è caro, un altro è piccante, alcuni piatti non suonano proprio al massimo della loro originalità. Ma è fondamentale provare un sapore o una preparazione che mai nella vita si assaggerà. Cosa e dove, ve lo spieghiamo noi.
9) Mai arrivare impreparati
Improvvisare è l'essenza del turismo. Lo sappiamo. Ma quando le code sono così
lunghe che, onestamente, si farebbe prima a salire sul primo aereo per Astana (capitale del Kazakhstan), è meglio premunirsi. Decidere prima cosa si vuole vedere, scoprire gli eventi che possono dare quel valore aggiunto sia di giorno, sia la sera e persino nei weekend. Performance uniche, concerti, presentazioni e molto altro valgono, da soli, la giornata. Perché rischiare di perdersi lo show?10) Mai arrabbiarsi
Un punto di segreto orgoglio che unisce chiunque abbia lentamente avanzato per ore lungo la fila è vedere che, dopotutto, la maggior parte dei turisti resta pazientemente al suo posto, in una prova di stoicità e di senso civico. Che si faranno code, che si vedrà qualcosa che non valeva sei ore di attesa (esiste qualcosa che valga sei ore di attesa?), che si sarà stanchi oltre misura, va messo in conto. Evitando di sfogarsi poi con la ragazza in fila che si dà il cambio con le amiche per il bagno, con i baristi olandesi che non capiscono il nostro strampalato inglese o con l'addetta al padiglione che, seguendo le regole, ferma la fila proprio quando arriviamo noi.
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