Ultimi giorni in Expo: dove si mangia meglio?
Manca meno di un mese alla chiusura di Expo 2015 e oltre alla ressa e alle code, in tanti faticano a trovare posti dove mangiare bene spendendo poco. Li abbiamo scovati per voi.
Cosa mangiare in Expo? Sembra banale, la domanda. Ma non lo è. Perché il primo passo è fatto: arrivati in Expo, si è riusciti a raggiungere proprio il padiglione che si voleva visitare e si è percorsa bel po' di strada dall'ingresso a Cardo o a Piazza Italia. Magari seguendo qualche trucco salta-coda.
Sommersi dalla folla e con la voglia di assaggiare qualcosa di diverso, non si sa che pesci (o che padiglioni) pescare. Di solito i ristoranti sono indipendenti dai padiglioni ma assicurano un assaggio di cucina e di ambientazione locale. Quindi vanno scelti con cura. Abbiamo scovato per voi tante idee economiche o di qualità, per tutti i palati.
Copyright foto: Expo Media Center
Haiti
Il discorso padiglioni vale anche per i relativi ristoranti. Ci sono diversi insospettabili che vale assolutamente la pena di provare. Tra questi la cucina creola di Haiti, con piatti particolari, speziati e saporiti. Un piatto completo, con riso, pesce, salse e pane tipico viene circa 15 euro.
Copyright foto: Cristina Piotti
Marocco
Oltre ad essere uno dei padiglioni più belli e profumati, il Marocco ha una cucina che propone diversi tipi di tajine, a base di carne o verdure. Costano 10 euro, cui si può aggiungere del pane morbido (50 centesimi) e tè alla menta - assolutamente da provare, a 1 euro. Il bicchiere di tè caldo si vende anche al banchetto fuori dal padiglione, versato dall'alto, alla maniera araba, da simpatici e velocissimi ragazzi direttamente dalle brocche di metallo cesellato.
Copyright foto: Cristina Piotti
Estonia
Assaggi semplici e gustosi, a base di pane con salmone, aringhe o formaggio tipico. Si tratta dei piccoli panini in vendita in Estonia a 3,50 euro.
Per chi invece volesse assaggiare di tutto un po', il menu degustazione parte da 20 euro e comprende crema di carote, timo e carote, tartare di salmone su crostone di pane, stinco al forno con zucca, insalata con patate, cetrioli, cipolle, carote, uova sode, panna acida e aneto. Per finire, tartufi al cioccolato.
Copyright foto: Cristina Piotti
Turkmenistan
Il padiglione è francamente di quelli che si possono evitare, ma il ristorante è invece una tappa interessante per provare la cucina orientale. Il menu completo viene 22 euro, ma è molto abbondante. Comprende delle frittelle ripiene di carne, le somsa, il riso palaw con manzo, il pane chapaty con pollo e per finire delle fritteline dolci, i Pisme.
Copyright foto: Cristina Piotti
Olanda
Nell'Hollande pavillion si trovano diversi food truck. Per provare qualcosa di davvero unico bisogna arrivare in fondo, da Abc (Alternative Burger Collettive) dove ordinare il Weed burger, con alghe marine. Un panino con ingredienti importati direttamente dalla madrepatria, quindi attenzione perché non sempre è disponibile negli affollati weekend. All'interno, l'alga invernale royal kombu e la clorella, microalga iperproteica. Cibi futuristici e di gran sapore: è un panino gustoso, morbido, dalla consistenza di un burger di soia e dal tono molto più deciso. Sapere che costa appena 9,50 euro e che fa bene, non fa che aumentare i suoi pregi.
Copyright foto: Cristina Piotti
Argentina
Bistecche e grigliate sono offerte anche da altri padiglioni ma la qualità resta migliore in Argentina. I piatti sono abbondanti e, magari non il filetto (15 euro) ma per il resto si può anche fare a metà, soprattutto per la abbondante grigliata mista (20 euro). Qualità che vale in prezzo, quando si cerca solo un assaggio, ci sono le empanadas (5 euro).
Copyright foto: Cristina Piotti
Corea del Sud
In Corea del Sud si trova un piccolo angolo di ristoro che offre vere sorprese per chi ama la cucina dell'estremo oriente o cerca sapori diversi, anche se con forme conosciute. Ecco quindi che roll e involtini, sushi e noddles suoneranno abbastanza familiari, ma l'uso di alimenti fermentati, ottimi per la salute e a noi meno noti, permette di regalarsi assaggi inaspettati. Ci sono i bulgogi ssam, involtini di verdura con carne marinata, a 7 euro. Oppure i noodles coreani a 10 euro. Il sushi alla coreana, 12. Da non perdere gli assaggi dei produttori di chips di alga, fuori dal padiglione. Nutrienti e avveniristiche, dal vago sapore di pesce. Grazie a Expo potrebbero arrivare anche qui.
Copyright foto: Cristina Piotti
Russia
Per i gourmand, non c'è che l'imbarazzo della scelta. Il padiglione è colorato, tecnologico e divertente, come molti, ma a fare la differenza è l'idea degli show-cooking che vi mostrano dal vivo come si cucinano i piatti (che vengono offerti al pubblico), mentre la fila scorre veloce e gli assaggi spariscono in un istante, ma ce n'è per tutti. Al primo piano, è delizioso il bar con salottino, dove si può provare un tasting di caviale con vodka (10 euro: che non sono troppi, se si considera il prezzo al chilo del caviale). In cima, oltre ad una magnifica vista, si trova un secondo bar, più cool, dove degustare cocktail.
Copyright foto: Cristina Piotti
Belgio
Qualche fatica va fatta. No, non parliamo di code e attese infinite ai padiglioni, ma della fila che vi divide dalle vostre imperdibili patatine del Belgio. Grosse, croccanti, abbondanti, costose (8 euro, salsa a volontà). Si mangiano almeno in tre persone, da soli si rischia di tuffarsi nel cestino e finirle subito. Deliziose e molto caloriche.
Copyright foto: Cristina Piotti
Colombia
In Colombia, appena fuori dal padiglione, si trovano spesso dei banchetti che offrono a piccoli prezzi della frutta tipica, sudamericana e ancora abbastanza sconosciuta in Italia. Bastano 2,50 euro per un simil-frutto della passione da portarsi in giro e mangiare con un cucchiaino, come fosse un gelato sano e curioso. Non si resta insoddisfatti e si può dire di aver assaggiato qualcosa di davvero particolare.
Copyright foto: Cristina Piotti
Zimbabwe
Nel cluster Cereali e Tuberi lo Zimbabwe ha scelto di differenziarsi, merito delle curiose proposte portate per l'occasione in Expo: i panini al coccodrillo e alla zebra. Non si sa bene (e forse è meglio non chiedersi) quanto siano sostenibili questi due prodotti, ma la curiosità ha il sopravvento. Il Crocoburger con salsa al baobab e verdure grigliate è abbastanza morbido, sa vagamente di pollo. Più forte lo Zebraburger, un po' duro, a metà strada tra carne di cavallo e cinghiale. Il sapore forte è attutito dalla salsa al baobab e dai cetriolini. Costano 15 euro l'uno.
Copyright foto: Ufficio Stampa Expo
Usa
Tante le specialità made in Usa che possono essere assaggiate a prezzi ragionevoli: lo Smoked Beef Brisket Sandwich, panino con manzo servito con salsa BBQ viene 10,50 euro. Il Black Angus Burger, con manzo americano, insalata e costolette maiale affumicate vengono 8 euro. I dolci (Cheesecake, Caramel Salt Cookie e Brownie) restano sui 3,50 euro. Se si vuole strafare, però, c'è il delizioso New England Lobster Roll: panino tagliato per il lungo, imburrato e riempito di insalata di astice del Maine (15 euro).
Copyright foto: Cristina Piotti
Oman
Lo spazio è elegante e piacevole, i prezzi sopra la media ma la qualità si sente. Un menu degustazione mostra tutte le influenze indiane del Paese e prevede pollo Tikka Masala, frutti di mare alla Biryani, filetto di agnello e verdure Jalfrezi (26,50 euro). Un assaggio di Tabbuleh, Baba Ghanush e Hummus resta sui 15 mentre una fetta di datteri con salsa passion fruit e melograno si assaggia per un più abbordabile 3,90 euro.
Copyright foto: Ufficio Stampa Oman Pavilion