La Paris Fashion Week porta sulle passerelle le tendenze per la Primavera/Estate 2016 e chiude questo ricco mese della moda internazionale. Dopo New York, Londra e Milano ecco i consigli di stile in diretta dalla Ville Lumière.
Stravagante, ricercata e provocante: ecco la Paris Fashion Week che, con i suoi sette giorni di catwalk e presentazioni, chiude il ricco mese della moda dedicato alle tendenze della Primavera/Estate 2016. Dopo l'apertura del sipario modaiolo con New York, la continuazione londinese e il penultimo appuntamento nella Milano di Expo 2015 è infatti il momento della Ville Lumière che, tra le quattro capitali dello stile worldwide, è quella più apprezzata per la sua vena irriverente.
E l'irriverenza non è - ovviamente - mancata nemmeno in questo settembre/ottobre 2015 tra cavalli in passerella, modelle trasportate le une dalle altre e cinture usate come collane. Ma non di soli eccessi (tanto spettacolari quanto inutilizzabili) vive, per fortuna, la moda parigina. In pedana ecco quindi le linee guida da seguire per essere al passo con le tendenze reali. Dai colori accesi di Pierre Balmain al bon-ton di Elie Saab, dalla donna evanescente firmata Chloé alla passione dark vista da Vivienne Westwood ecco i consigli fashion da tenere a mente per la prossima stagione calda.
Copyright foto: Imaxtree.com
Pelle mania con Barbara Bui
Barbara Bui riscopre i colori caldi, i tagli abbondanti e i tessuti preziosi portando in passerella a Parigi una collezione adatta a ogni silhouette dove un trionfo di pelle diventa l'emblema della femminilità ricercata. Tra le ispirazioni s'impongono gli anni Settanta con il ritorno delle frange e dei maxi-formati ma anche con una solida ventata hippie che ritorna prepotente nei poncho e nelle cappe da sfoggiare anche con la bella stagione.
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La donna eterea di Chloé
Una linea impalpabile e quasi volatile quella disegnata dalla maison Chloé per la prossima Primavera/Estate. In passerella s'impongono così gli abiti sottoveste dalle lunghezze varie, che spaziano dalla metà della coscia alla metà del polpaccio, sempre arricchiti da inserti in pizzo e realizzati in materiali fluidi e brillanti. Ai piedi d'obbligo scarpe aperte, meglio se in versione flat.
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Il romanticismo bon-ton di Christophe Guillarme
Un bon-ton d'altri tempi che rilegge le forme rigide degli anni Cinquanta modificandole con il gusto contemporaneo. Ecco la proposta di Christophe Guillarme che, sui catwalk parigini, porta una femminilità un po' datata ma arricchita dall'influenza dell'innovazione che non teme di stupire con colori e fantasie inusuali. Il risultato è un guardaroba disegnato sulle forme di una donna dal fascino intramontabile ma sempre attenta alle avanguardie.
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Equilibrismi asimmetrici per Lanvin
Asimmetrica, innovativa, androgina e colorata: ecco le parole chiave della Primavera/Estate secondo Lanvin che, in passerella, porta una bellezza luminosa ma mai eccessiva adeguandosi ai dettami del genderless. Le forme si ammorbidiscono, i colori diventano luminosi e la femminilità che s'impone è quella delicata di chi non teme di osare e lo fa celando le forme per ammantarsi nel mistero più stiloso.
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Guy Laroche: forever young
Rock e tardo adolescenziale la collezione di Guy Laroche che abbina all'immancabile vita alta un'altrettanto irrinunciabile parte superiore dell'abito ridotta ai minimi termini. Completano l'outfit i dettagli più street, dalle catene ai ciondoli, accostati a inediti accessori dichiaratamente romantici tra fiocchi bon-ton e spille colorate. Parola d'ordine: eclettismo (a tutti i costi).
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La moda metallica di Maison Margiela
Torna in passerella la metallic mania con la Primavera/Estate di Maison Margiela che abbina alla rete (onnipresente) le tonalità dell'argento, dell'oro e del bronzo. Tra le tre, però, è la prima a imporsi animando gonne e top, abiti e sottogiacca e comparendo - a sorpresa - anche nel make up e nelle acconciature. Su tutto dominano le linee rigide e vagamente stropicciate che centrano l'attenzione sul vedo-non-vedo attraverso spacchi e trasparenze.
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Rick Owens: provocatore stiloso
Tra i nomi più provocatori della moda internazionale spicca, anche per la Primavera/Estate 2016, quello di Rick Owens che sulle passerelle parigine porta le modelle appese le une alle altre come se fossero accessori umani. Al di là dello show (impressionante) si impone poi uno stile che diventa indimenticabile proprio grazie alla silhouette di chi lo indossa portando l'attenzione sul corpo, mostrato spesso in semi trasparenza, grazie ai tessuti impalpabili e alle linee minimal.
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Street style by Paco Rabanne
Paco Rabanne guarda alla strada e da questa si lascia ispirare disegnando capi comodi, portabili e dal sapore trasgressivo. Su tutto si impone lo sporty chic, con bomberini preziosi da sfoggiare in ogni occasione e scarpe rigorosamente bassissime e incredibilmente appuntite, e il mood dell'intera collezione si modella sul futuro rimaneggiando il passato e guardando in primis al mondo della lingerie anni Cinquanta. Il risultato? Un trionfo dell'essenza (e dell'essenziale).
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Il gusto militare di Anthony Vaccarello
Il sex appeal indubbiamente chic è l'ingrediente segreto nella collezione firmata da Anthony Vaccarello, il designer italo-belga (oggi anche nelle fila di Versus) che non smette mai di stupire. Per la Primavera/Estate 2016 ci riesce svelando d'improvviso porzioni di pelle sempre più ampie salvo poi ricoprirle, con la stessa inattesa velocità, grazie ai capi dalle linee rigide e dal gusto militare. Unalinea classica ma dirompenteche dà una nuova linfa vitale allo stile di questo giovane stilista dalla fantasia pressoché infinita.
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La magia della moda firmata Vionnet
Essenziale e sofisticata: ecco la donna della Primavera/Estate secondo Vionnet che, in passerella a Parigi, porta una collezione dalle linee pulite che si declina su abiti talmente eterei da sembrare dipinti. E invece non lo sono, come dimostrano i maxi dress talmente leggeri da lasciarsi smuovere con l'incedere deciso sul catwalk, e talmente impalpabili da lasciare intravedere la lingerie. Tra i materiali domina la seta, nella palette cromatica s'impongono le tinte pastello. L'insieme è un vento leggero e alla moda.
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Opulenza e moda secondo Comme des Garçons
Comme des Garçons porta in passerella un punk vintage dove l'eccentricità s'impone su abiti che sembrano impalcature sovrastati da parrucche dal volume eccessivo. Anche le piume si trasformano in accessori irrinunciabili con questa collezione che ricorda l'alta moda ma svela il suo lato strettamente portabile sfoderando una gran quantità di capispalla decisamente over che dettano già moda in fatto di tendenze stagionali.
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Balenciaga e il vedo-non-vedo
Il saluto di Alexander Wang a Balenciaga si declina sulle tonalità del bianco, dell'avorio e del crema in una collezione tutta candida che aleggia leggera sulla moda parigina segnando l'ultimo atto della lunga carriera del designer nella maison. Un saluto che sa di addio, dove non manca una certa nostalgia, ma nel quale il direttore creativo, a capo del lato artistico per la maison dal 2012, gioca a carte scoperte proponendo un mix di sensazionalismo e classicità. Sensazionali, per esempio, le trasparenze; classici, al contrario, gli accessori adatti a tutte come le scarpe, basse ed elaborate. A Parigi si chiude un'era ma il designer dimostra (alla prova della passerella) di avere ancora molto da dire. E da dare.
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Il mannish seducente di Christian Dior
In una grotta floreale (arredata di lillà) va in scena la moda di Christian Dior dove al rigore si contrappone la leggerezza e dove i blazer più austeri si abbinano con capi impalpabili. Davanti a un front row d'eccellenza (la testimonial Rihanna in prima fila) Dior detta legge in fatto di stile accostando agli immancabili bianco e nero qualche pennellata di colori fluo, dal giallo al viola senza tralasciare il fucsia. Il risultato è un'ode alle differenze che, ci spiega la maison, possono e devono convivere. Sovrapponendosi, talvolta.
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Lo stile college di Elie Saab
Romanticismo e classe? Inutile cercarli altrove quando tra i nomi in passerella c'è quello di Elie Saab. Per presentare la Primavera/Estate 2016 la griffe francese inietta nella collezione una nuova dose di vitalità mettendo, per un istante, in stand-by il suo lato più fiabesco e dedicandosi a uno stile portabile e smart dove convivono gli opposti. Lungo e corto, colorato e minimal, classico e contemporaneo si affiancano nei capi uniti da un innegabile retrogusto bon-ton. E il risultato, anche se nuovo, è sempre dirompente.
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John Galliano tra scollature e pois
Contaminazioni all'ordine del giorno anche per la griffe John Galliano che, grazie alla visione del direttore artistico Bill Gaytten, porta in pedana un tributo allo stile british. Fil-rouge della collezione sono le trasparenze capaci, però, di amalgamarsi con dettagli vagamente loliteschi e con una dichiarata predilezione per i pois, sparsi un po' ovunque. L'insieme disegna il guardaroba del nuovo fashion britannico esaltando la femminilità di chi lo indossa.
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New Sixties secondo Kenzo
Fresca e giovanile, la collezione disegnata per Kenzo da Carol Lim e Humberto Leon s'ispira al viaggio e alle tonalità calde dell'avventura esotica per disegnare una linea dal retrogusto Sixties e dal fascino contemporaneo. I colori brillanti sono protagonisti e, tra questi, s'impone un onnipresente senape che bilancia le stampe colorate degli abitini (perlopiù optical e floreali). La grande novità, però, viene dagli accessori con l'imporsi di una scarpa a metà strada tra il sandalo e gli stivali over the knee.
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Alexander McQueen candidamente rock
Ombelico in mostra e spacchi profondi nella collezione Alexander McQueen disegnata da Sarah Burton che esplora il mondo romantico delle fiabe senza rinunciare all'anima rock del brand. Ecco così che i completi iper-femminili e vagamente retrò si arricchiscono con i dettagli metallici e gli abiti (lunghi o corti ma sempre principeschi) si declinano su una palette cromatica semplice e di sicuro effetto. E lo stile è servito.
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Fantasie: il passepartout di Ungaro
Chiffon, vernice nera, stampe floreali e mania optical nella collezione parigina di Emanuel Ungaro che stupisce con un cocktail di stili incredibilmente capaci di convivere nell'eleganza degli abiti perlopiù lunghi ma, all'occorrenza, romantici anche sul corto (ed extra-corto). Ma la donna di Ungaro è anche capace di mostrare la sua vena più aggressiva privilegiando la vernice, total black, e i bustini succinti ma mai volgari.
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Vivienne Westwood, pasionaria (veneziana)
Dalle sue passerelle Vivienne Westwood non perde occasione di lanciare appelli e, da Parigi, guarda a Venezia e all'Italia interpretando nella collezione le vesti tipicamente opulenti del Carnevale veneto e chiedendo, contemporaneamente, uno stop al turismo mordi e fuggi, reo - secondo la regina del punk britannico -, di snaturare il romanticismo della città. E per testimoniare la sua vicinanza alla città lagunare la Westwood propone i classici della festa veneziana portando sul catwalk anche un'Arlecchina (in costume e tricorno) e una Colombina in poverissimo lino verde. Portabile forse no ma scenografico, questo stile, lo è senz'altro.
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Louis Vuitton guarda al futuro (punk) degli accessori
Una finestra aperta su un universo lontano, fantascientifico e futuristico. Ecco la sfilata parigina di Louis Vuitton che, nell’ultimo giorno di Fashion Week, ha portato in passerella lo stile pensato per la donna della Primavera/Estate da Nicolas Ghesquière. Alla sua seconda presentazione per la maison francese, il designer non delude e vira verso il punk con una selezione di chiodi di pelle, tute e pantaloni da motociclista. Grande spazio in passerella viene dato agli accessori, vero punto forte dello show nella Ville Lumière: ricami, maxi borchie ed effetto 3D sono così i protagonisti dell’intera collezione che rielabora le forme iconiche firmate Vuitton con uno stile che guarda al domani. E già lo supera.
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L’eleganza femminile di Giambattista Valli
Preziose citazioni dagli anni Sessanta e Settanta sul catwalk di Giambattista Valli che manda in passerella modelle semi-divine avvolte in tessuti preziosi e rese luminose da complicati ricami di paillettes. Per il giorno la maison vede corto: corti i vestiti, dal taglio geometrico, cortissimi gli shorts e anche le minigonne adatte a una donna giovane che non teme di osare. Al procedere della sfilata (e della giornata) esce, invece, con prepotenza l’eleganza ricercata del lungo con gonne importanti e voluminose fortemente sofisticate ma deliziosamente (e leziosamente) femminili.
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Lo chic accidentale di Hermés
Elegantemente sottotono. Ecco la miglior descrizione possibile per la seconda collezione di moda femminile firmata da Nadège Vanhee-Cybulski per Hermès.“Uno chic accidentale” spiega la designer, che si affida alle linee geometriche ripescando dal passato l’abito a trapezio e le gonneline da tennis d’antan ma abbinando questo sguardo retrò a pezzi dal forte gusto moderno, come le sneakers tecnologiche. Su tutto, poi, s'impongono materiali preziosi, tessuti ricercati e la sapienza sartoriale che è propria della maison ma anche una palette cromatica che non teme il nero (total look) e guarda con coraggio alle tinte più eclettiche, dal mostarda al blu acceso.
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La moda portabile di Stella McCartney
Colori accesi, maxi geometrie e contrasti: ecco gli elementi chiave della collezione Primavera/Estate 2016 presentata a Parigi da Stella McCartney di fronte a una platea di super vip, da Maria Sharapova a Salma Hayek e Lewis Hamilton. Una linea che la designer inglese ama definire prima di tutto portabile ammettendo che la sua ispirazione sono “le donne, tutte le donne”. Ragazze e signore che, però, sono ben consapevoli della loro femminilità e non temono di mostrarla con il gusto e la creatività che ha contribuito a creare (e ad accrescere) la fama globale della stilista.
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Il rock libero di Heidi Slimane per Saint Laurent
Modelle imbronciate e musica rock a tutto volume nella sfilata Saint Laurent per presentare la nuova (irriverente) collezione di Heidi Slimane che, come sempre, sovverte tutte le regole della moda “per bene”. Trasparenze a iosa su ragazze che paiono spettinate dopo una notte di bagordi, abiti lingerie portati all’estremo della seduzione e – accanto al gran ritorno dei sandali con listini – un trionfo di stivali di plastica rielaborati con giochi sapienti di ricami floreali e paillettes. Oggi come ieri Saint Laurent si conferma simbolo della giovinezza e della libertà (sempre ben studiata).
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