Isteria di massa: cos’è?
Il termine isteria di massa (chiamato anche psicosi collettiva) corrisponde a dei malesseri inspiegabili, non molto severi, durante i quali più soggetti presentano gli stessi sintomi, senza cause reali e che si estendono ad altri per suggestione emotiva.
Manifestazioni
I sintomi di questo disturbo di ordine psicologico sono spesso nausea, vomito, malessere generale o irritazione. Questi s manifestano senza alcuna causa apparente. Tali fenomeni si osservano in generale nelle donna incinte e negli adolescenti, in ambiente scolastico o sul luogo di lavoro.
Fattori che contribuiscono all’isteria di massa
Nella maggior parte dei casi esiste un fattore ansiogeno scatenante, di solito di origine ambientale. Il propagarsi di questi episodi avviene attraverso il suono e la vista.
La suggestione emotiva ha bisogno di un ambiente specifico e di fattori come odore di gas, o di fumo (per esempio). Basta che una persona veda o senta qualcosa, e che presenti gli stessi sintomi, per scatenarlo negli altri soggetti, fino a più di un centinaio di persone.
Tale è l’effetto della suggestione: le vittime sembrano realmente soffrire, ma la causa è immaginaria.
Esempi di isteria di massa
Nel corso del tempo abbiamo avuto diversi esempi di isteria collettiva, alcuni dei quali molto importanti.
Epidemia di risate in Tanganyika, 1962
Il 30 gennaio 1962, in una scuola di un piccolo villaggio in Tanganyika (che diventerà in seguito la Tanzania) tre ragazze sono colpite brutalmente da una crisi di risate, impossibili da fermare. Questa crisi si espande nel resto della scuola. Altre ragazze, tra i 12 e i 18 anni, sono ugualmente colpite da questo strano fenomeno alcuni giorni dopo essere venute in contatto con le prime ragazze. Alcune arrivano al punto di piangere perché non riescono a smettere, altre smettono più rapidamente, altre ancora diventano violente ed hanno riflessi anormali a livello delle gambe. Nella regione perplessità e preoccupazione crescono. Il risultato di questo strano fenomeno sarà la chiusura della scuola, ma nonostante la separazione delle ragazze, le risate continuano, fino a propagarsi nei villaggi vicini. 216 bambini di un villaggio distante 80 km vengono ugualmente colpiti. Quattordici scuole vengono chiuse.
Si parla di epidemia poiché diverse migliaia di persone sono state colpite nella regione. Le autorità sanitarie sono sconvolte: un attacco biologico? Un batterio sconosciuto? un’intossicazione alimentare?
Dei campioni di sangue, d’acqua e di cibo vengono prelevati ed inviati in Europa per essere analizzati, ma nessuna sostanza tossica viene rilevata. In sei mesi l’epidemia è svanita.
Dei ricercatori si sono soffermati su questa strana epidemia e hanno finito per evocare un fenomeno rarissimo di isteria di massa (che verrà pubblicato nel Central African Medical Journal). Questo casa è unico al mondo.
Orchestra, Stati Uniti, 1977
Nel 1977 negli Stati Uniti, 57 membri di un’orchestra scolastica presentarono (dopo un avvenimento sportivo) dei violenti mal di testa, nausea, vertigini e malessere generale. Dopo aver eliminato ogni ipotesi di malanno fisico, l’equipe medica ha concluso che une reazione al calore osservata da alcuni musicisti si era propagata agli altri durante un fenomeno di isteria collettiva.
Il collegio di Carigan, 2004
Nell’ottobre del 2004, nel collegio di Carignan, nelle Ardenne, gli allievi di una classe elementare lamentavano malesseri dopo aver assistito allo svenimento di un compagno. Dieci bambini furono in seguito ospedalizzati. Un’indagine e delle analisi ambientali scartarono l’ipotesi di un’esposizione tossica, corroborando la tesi di un fenomeno d’isteria di massa.
Coro di Pamproux
Il 30 gennaio 2006, il coro di Pamproux, nel dipartimento francese di Deux-Sèvres, avrebbe dovuto mettere inscena uno spettacolo nella sala del municipio, ma il recital non ha mai avuto luogo perché su più di 160 persone, circa 113 si misero a soffrire di mal di testa e di pancia. L’equipe medica ha inizialmente ipotizzato un’intossicazione al monossido di carbonio, ma questa ipotesi è stata scartata in favore dell’idea di un’isteria collettiva.
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