Ashley Madison hackerato: "o chiudete o diffondiamo i dati degli utenti"

Il dilemma è amletico: salvare i conti a nove zeri o la faccia di 37 milioni di adulteri? La richiesta di “Impact Team” il gruppo di pirati informatici che ha hackerato Ashley Madison, la piattaforma che in tutto il mondo dà sfogo alle scappatelle extraconiugali, è tanto chiara quanto perentoria: “Avid Life Media (la compagnia che controlla il sito, ndr) deve eliminare in maniera permanente e in tutte le forme, i siti Ashley Madison e Established Men, o diffonderemo i dati di tutti i clienti, inclusi i profili che contengono le fantasie sessuali segrete e le transazioni delle carte di credito, i veri nomi e gli indirizzi, i documenti e le email degli impiegati. Gli altri siti della compagnia possono restare online”.

Dal sito d’incontri, per il momento, non trapela granché. Noel Bilderman, Ceo della compagnia, ha confermato l’attacco ma non si è sbilanciato sulle proporzioni della falla nei sistemi di sicurezza che, secondo indiscrezioni, è grande come una voragine, tanto che gli hacker potrebbero aver già messo le mani sui milioni di dati sensibili degli utenti iscritti. Compresi quelli che, pagando 19 dollari, avevano chiesto la cancellazione completa e definitiva dell’account. 

E proprio questa disparità di trattamento degli utenti sarebbe all’origine dell’attacco al sito dove "la riservatezza è sempre stato il nostro principale obiettivo”. Noel Biderman ha rivelato al blog Krebs on Security che l'autore dell'intrusione potrebbe essere un ex dipendente o un collaboratore. "Il tradimento - ha affermato - è come il collante che tiene insieme milioni di matrimoni". E loro, in merito, la sanno lunga. 

Se la peggiore delle ipotesi fosse confermata significherebbe la fine della piattaforma che ha conquistato milioni di mogli e mariti in tutto il mondo - Italia inclusa - al motto di “Life is short. Have an affair” (la vita è breve, trova una relazione). Un affair che rischia di far scoppiare un affair grande così.