A Paola, in provincia di Cosenza, una neonata di 4 mesi morta in culla

Una neonata di quattro mesi è morta a Paola, in provincia di Cosenza, mentre dormiva nella sua culla.  La procura ha disposto l'autopsia ma al momento non risultano responsabilità a carico dei genitori che pare abbiano problemi di tossicodipendenza. A prima vista sembrerebbe un caso di Sids. 

Il pm ha disposto l'autopsia per accertare le cause della neonata di Paola, morta in culla.


È morta nella culla, mentre dormiva, quattro mesi dopo essere nata. È successo a Paola, in provincia di Cosenza, nel tardo pomeriggio del 9 luglio. I genitori si sono accorti che la loro piccola non respirava più quando ormai era troppo tardi. Hanno chiamato il 118 ma i sanitari non hanno potuto far altro che accertare il decesso della neonata. La procura ha aperto un’inchiesta, verrà disposta un’autopsia ma al momento non sono emerse responsabilità a carico dei genitori che pare abbiano problemi di tossicodipendenza.  

Insomma, la terribile vicenda ha tutte le caratteristiche per essere classificata, a prima vista, come Sids (Sudden Infant Death Syndrome), ovvero l’incubo che attanaglia ogni genitore, durante il primo anno di vita del figlio. Una sindrome che strappa via i piccoli apparentemente sani, di solito nel sonno e che per lo più rimane un mistero, anche per la scienza.

Tanto che l’unica è cercare di prevenirla seguendo quattro semplici accortezze: mettere il piccolo a nanna sulla schiena, mai a pancia sotto, né di fianco, su un materasso rigido, senza cuscino, nella stanza dei genitori ma mai nel loro letto; niente fumo durante la gravidanza e tenere il neonato lontano dal fumo passivo; assicurarsi che la stanza dove dorme sia fresca (18-20 C°) ed evitare di coprirlo troppo o avvolgerlo nelle coperte. Infine allattare al seno e non escludere il ciuccio nel sonno. 

"La morte in culla e la morte inaspettata del feto — scrive il ministero della Salute —, rappresentano tra i più gravi e ancora poco conosciuti problemi della medicina moderna e le cause di questi eventi non sono ancora del tutto chiare". Il problema è che "costituisce la più frequente causa di morte nel primo anno di vita con una incidenza di circa uno su 700/1000 nati vivi e la morte inaspettata del feto ha una incidenza di circa uno su 100/200 gravidanze". Numeri bassi, quindi, ridotti del 90% negli ultimi anni tuttavia, numeri che stroncano le famiglie su cui si abbattono. 

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