Fumo passivo e rischio tumori: gli italiani lo sottovalutano
Secondo l'Associazione italiana di oncologia medica gli italiani sottovalutano i pericoli del fumo passivo. E rischi correlati di sviluppare un tumore.
La discussione è stata aperta dall'Associazione italiana di oncologia medica (Aiom), insieme a WALCE (Women Against Lung Cancer in Europe) e alla Fondazione Insieme contro il Cancro. E lascia un po' stupiti. Gli italiani, secondo un'indagine svolta un anno fa dall'Aiom su 3mila cittadini, non conoscono i rischi derivanti dal fumo passivo. Il che sorprende, considerando come, tra sigarette vietate nei luoghi pubblici e campagne di sensibilizzazione, il legame dovrebbe essere ormai chiaro nella mente di tutti. Quello che manca, a quanto pare, è il passaggio successivo: la sigaretta non fa male solo a chi ce l'ha in bocca, ma è un rischio per chi ne respira il fumo.
Secondo l'associazione, il 25% della popolazione italiana è esposto ai pericoli del fumo passivo, ma 8 cittadini su 10 non sanno che provoca il cancro del polmone e il 71% fuma regolarmente in luoghi chiusi. Peggio ancora, il 43% ritiene che smettere con le sigarette non riduce il rischio di sviluppare la malattia e quasi metà degli intervistati ritiene che questo tipo di tumore non si possa prevenire. Drammatica ciliegina sulla torta, il 49% dichiara di fumare in presenza di bambini e appena il 45% cambierebbe il suo stile di vita per prevenire la neoplasia.
Nel quadro sconfortante appena descritto, ben venga il primo tour nazionale di sensibilizzazione sui danni del fumo passivo organizzato dalle tre organizzazioni, un progetto che prevede la distribuzione di opuscoli, sondaggi fra medici, cittadini e pazienti e incontri pubblici in diverse regioni. Sperando che il dato nudo e crudo lasci qualche certezza: secondo le attuali statistiche mediche, i tabagisti corrono un rischio fino a 14 volte superiore rispetto ai non fumatori di sviluppare il tumore. Accanto al rischio massimo, l'elenco degli effetti collaterali è lungo: il fumo fa ingrassare, aumenta i rischi di brutte cicatrici, peggiora lo stato della cellulite e fa invecchiare la pelle. I numeri non fanno sempre effetto, ma lo specchio non mente.
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