Nel Dna la soluzione contro la leucemia mieloide cronica
Per la pima volta in Italia i pazienti affetti da leucemia mieloide cronica e linfoblastica acuta, potranno sequenziare il loro genoma e arrivare a terapie farmacologiche mirate.
Si tratta di un primato non solo italiano, ma europeo. A Bologna i malati di leucemia mieloide cronica e linfoblastica acuta Philadelpia positiva potranno accedere ad una vera e propria rete di centri specializzati che li aiuterà nel percorso per sequenziare il loro genoma. Questo permetterà di trovare sia le alterazioni genetiche alla base della mutazione della malattia, sia le terapie farmacologiche mirate. La rete, che per trovare le mutazioni genetiche utilizzerà il cosiddetto deep sequencing, si chiama Next-In-Cml ed è nata col sostegno di Ariad Pharmaceuticals per mettere in collegamento l'Università di Catania, l'Azienda ospedaliera San Gerardo di Monza e l'Università Federico II di Napoli, l'Azienda ospedaliero-Università di Orbassano (Torino), con il coordinamento dal Dipartimento di Medicina specialistica, diagnostica e sperimentale dell'Università di Bologna.
La leucemia mieloide cronica è una malattia che in Europa colpisce ogni anno circa 7mila nuovi pazienti, ma la cura è migliorata negli ultimi anni grazie alla scoperta e all'introduzione dei farmaci molecolari intelligenti, in grado di bloccare l'attività della proteina responsabile della proliferazione della malattia oncologica. Ma, purtroppo, si tratta di una patologia in grado di mutare, mostrandosi così resistente ai farmaci. Determinare la sua evoluzione genetica è quindi fondamentale per arrivare alla scelta di un farmaco inibitore davvero efficace.
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