Michelangelo e Tiziano dicono no al selfie stick
Anche gli Uffizi, dopo il MoMa e il MET, vietano l’asta telescopica per realizzare il selfie perfetto. Si allunga nel mondo la lista dei musei che lottano contro l’autoscatto dall’alto.
Nessun autoscatto dall’alto di fronte alla Primavera di Botticelli. È categorico il no degli Uffizi fiorentini al “temibile” selfie stick, l’asticella telescopica da applicare allo smartphone per realizzare l’autoscatto perfetto. Il perché è chiaro: la sbarra metallica, se non utilizzata con cautela, potrebbe danneggiare le opere d’arte ed essere, contemporaneamente, d’impiccio per le altre visite in corso.
Il divieto fiorentino, ultimo in ordine di tempo, non rappresenta però una novità nel mondo dell’arte in era di social-mania e va ad allungare il lungo elenco delle istituzioni museali che, nel mondo, hanno già proibito il bastoncino da selfie. A bandire per prime il fastidioso stick dell’autoscatto panoramico sono state, in America, due realtà di tutto rispetto, il Moma di New York e il Metropolitan Museum of Art, mentre nel Belpaese un no simile è già stato espresso dai Musei Vaticani che, sul sito, proibiscono esplicitamente “l’uso dell’asta allungabile per l’autoscatto selfie”.
E mentre si moltiplicano i no museali delle riprese dall’alto in rete c’è già chi attribuisce la colpa ai selfie irriverenti scattati da Katie Perry in occasione della sua visita al David di Donatello. Attenzione, però, qui non si tratta di bandire l’autoscatto social in sé e per sé ma solo di limitare l’uso della sbarretta metallica per la ripresa dall’alto.
Insomma selfie sì ma a misura di braccia.
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