Gli adolescenti 2.0 tra Social, selfie e (troppo) alcol
Ultimo aggiornamento da laRedazione.
Sono sempre connessi, si fanno un selfie al giorno, hanno stanze hi-tech, bevono troppi superalcolici e vorrebbero una scuola più creativa e orientata al mondo del lavoro: ecco gli adolescenti di oggi fotografati da Telefono Azzurro e Doxa Kids.
C'era una volta l'adolescenza. Era un periodo complesso, costellato di comportamenti goffi e teso alla ricerca dell'affermazione di sé, dei propri confini e dei propri obiettivi. Era lecito sbagliare, gli errori si trasformavano in esperienza e il diritto all'oblio cancellava le tracce e gli imbarazzi dell'ingenuità tipica dei teen. Oggi, per i quattro milioni di nativi digitali2.0, quel bisogno di apparire si è trasformato in una necessità, un obbligo autoimposto dai Social (“You like me ergo sum”), che rimane impresso nella Rete a eterna memoria, con tutte le implicazioni psicologiche annesse e connesse.
La ricerca condotta da Telefono Azzurro e Doxa Kids fotografa i ragazzi dagli 11 ai 19 anni, le loro abitudini, i loro desideri e i loro disagi. Uno su tre è fidanzato, più della metà conosce qualcuno che ha fatto sesso prima dei 14 anni, e il 10% conosce qualcuno che ha offerto prestazioni in cambio di denaro. Vorrebbero che la scuola proponesse più sport, più tecnologia, musica, arte, cultura ma, soprattutto, un orientamento verso il mondo del lavoro e maggiori occasioni di contatto con le aziende. In generale sono responsabili - l'83% fa la spesa - , vanno a caccia di offerte, sono attenti al mangiar sano e fanno sport (lo pratica il 68%) ma - soprattutto le ragazze il 37,9% contro il 17,9% dei ragazzi - bevono troppi superalcolici e si ubriacano troppo spesso: più della metà del gentil sesso (il 52,9%) si è presa una sbronza nell'ultimo mese contro il 44,8% dei colleghi maschi.
Incastrati nel malessere tipico di quel periodo della vita, vorrebbero anche più attenzione verso le loro emozioni. Nel frattempo si fidanopiù degli amici che della mammae si rifugiano nelle lorostanzehi-tech dove smantellano tutto il pomeriggio perascoltare musica e radio(lo fa il 61%), guardarevideo(60,2%),fare i compiti(58,3%),navigare nel web(57,3%), compraregiochi(il 34,6% dei ragazzi),accessori di moda(il 22,3% delle ragazze) elibri(il 17,6% delle ragazze). Ma soprattutto, nove ragazzi su dieci, che sia suFacebooko suWhatsApp,sonosempre connessi tra di loro.
Uno su quattro si fa (almeno) un selfie al giorno epiù della metà, prima di condividerlo, si fotoritocca. D'altra parte non è una novità: a quell'età non è facile guardarsi allo specchio e piacersi. Nello specifico le ragazze si vorrebbero più magre (42%) e belle (35%), si mettono a dieta (lo ha fatto il 53%) e una su cinque ha già pensato a un intervento chirurgico. Ai ragazzi non va meglio: se fossero più muscolosi (ha dichiarato il 42%) sarebbero più felici.
Il dato su cui però vale la pena riflettere è l'esposizione senza filtri a cui si sottopongono: uno su cinque ha un profilo totalmente pubblico e in troppi invianoselfie a sconosciuti tanto che il 35,9% dei ragazzi conosce qualcuno che ha fatto sexting.Da qui al rischio cyberbullismo il passo è breve: due ragazzi su tre conoscono qualcuno che ne è stato vittima, uno su dieci l'ha subito. Per farsi un'idea del dramma interiore basta andare a vedere la storia di Michele, il tredicenne protagonista de Il ragazzo invisibile - il nuovo film di Gabriele Salvatores - perseguitato dai bulli.
Nella realtà stupisce il fatto che si dichiarano consapevoli di quanto sia rischioso vivere unavita in vetrina, ma il bisogno di esserci, il desiderio di farsi vedere, farsi ascoltare e condividere, è così forte da fargli abbassare la soglia di guardia e abbandonare ogni cautela. Insomma, gli unici a non saperne abbastanza sono i genitori, verso i quali i teen conservano (l'unico) bisogno di riservatezza: uno su cinque conferma che mamma e papà ignorano parecchi dettagli e più di uno su quattro ritiene che gli adulti dovrebbero fidarsi di più. Cari adulti, a voi la palla della partita più difficile della vita.
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