Angelina Jolie è pronta per la politica

La politica conquista le star (impegnate) di Hollywood e dopo l'outing di George Clooney è la volta di Angelina Jolie: "Sono aperta alla possibilità", ha dichiarato l'ex Lara Croft alla rivista Vanity Fair, anche perché, ha aggiunto "quando ti dedichi a cause umanitarie, sei consapevole dell'importanza della politica". L'attrice 39enne che durante le riprese di Lara Croft: Tomb Raider in Cambogia, vide con i propri occhi le condizioni di miseria e povertà del paese, chiese all'UNHCR maggiori informazioni sui focolai di crisi internazionale e decise di mettersi al lavoro per cambiare il mondo, ha aggiunto un tassello ai giochi politici Oltreoceano. E lo ha fatto nella notte che ha decretato la composizione del Congresso americano e le poltrone di diversi governatori. "Quando desideri veramente di cambiare le cose, devi assumerti le tue responsabilità" ha spiegato alla rivista. 

L'Ambasciatrice dell'Alto Commissariato Onu per i rifugiati che dal 2001 ha visitato i campi profughi di mezzo mondo - dalla Thailandia all'Ecuador, dal Kosovo al Kenya, dal Pakistan alla Siria e all'Iraq passando per il Sudan, l'Angola e la Tanzania - non ha specificato l'esito del percorso: "Onestamente non so in quale ruolo sarei più utile". Certo è che la moglie di Brad Pitt è stata adottata qualche anno fa dal prestigioso "Council on Foreign Relations" di New York che tra i suoi membri più famosi annovera Henry Kissinger, consigliere per la sicurezza nazionale all'epoca della presidenza di Richard Nixon.

Oggi, al fianco dell'alto commissario per i profughi Antonio Guterres, la Jolie ha sposato la causa dei dieci milioni di senza patria nel mondo in una lettera aperta con il premio Nobel per la pace Desmond Tutu in cui ha chiesto una mobilitazione internazionale affinché, nel giro di dieci anni, si metta fine all'apolidia. Per non parlare dell'allarme contro gli stupri come arma di guerra lanciato - sempre in qualità di commissario speciale dell'UNHCR - lo scorso giugno al fianco dell'allora capo del "Foreign Office" britannico, William Hague, nel summit di Londra dal titolo "End Sexual Violence in conflict". 

Quella della bella Angiolina, è una vita che non conosce il troppo pieno: madre di una delle famiglie più invidiate (e numerose) d'America, in prima linea sul campo dei diritti umani, in piena carriera davanti e dietro la macchina da presa, ora sembrerebbe pronta a mettere altra carne al fuoco. Nel frattempo si concentra sul prossimo progetto da regista che, dopo quello sull'atleta e eroe di guerra Louis Zamperini, la vedrà impegnata in By the Sea, un film sulle difficoltà coniugali di una coppia, dove reciterà insieme al neo-marito Brad Pitt e a George Clooney. "Sono consapevole di quel che faccio per vivere. Questo renderebbe il mio impegno pubblico meno probabile", ha messo le mani avanti l'attrice con Vanity Fair. 

Dopo tutto Angelina è una delle più complesse e intriganti star di Hollywood. Una delle poche capaci di andare controcorrente: nel 2008 la figlia del falco John Voight svelò che alle elezioni per la Casa Bianca era pronta a votare il repubblicano John McCain contro Barack Obama. "La gente pensa che io sia democratica, ma non è vero. Sono registrata da indipendente nelle liste elettorali e sto valutando sia McCain che Obama", aveva detto dopo aver finito di girare Changeling, un film di uno dei pochi repubblicani di Hollywood, Clint Eastwood.

Last but not least, negli States il salto dal cinema alle poltrone del potere non è una novità. Vedi Ronald Reagan, che dal grande schermo passò ai vertici con Gorbaciov, o Arnold Schwarzenegger che dal 2003 al 2011 si dedicò alla politica arrivando ad essere eletto governatore dello Stato della California per poi ritornare al cinema, terminato l'incarico. Chissà quale sarà il prossimo passo di Agelina.