Tumore al seno: è ora di vincere la battaglia

Parte la campagna Lilt - Nastro Rosa 2014 con visite e controlli gratuiti. La prevenzione del tumore al seno è fondamentale ma le donne spendono di più per il guardaroba.

La prevenzione può sconfiggere il 90% dei casi di tumore al seno.


È il più diffuso. Colpisce una donna su dieciÈ la prima causa di mortalità per tumore tra le donne. L'incidenza è in crescita. E ora le buone notizie: il tumore al seno si può sconfiggere con una diagnosi precoce. Ottobre è il mese giusto per farlo perché anche quest'anno la campagna Nastro Rosa - arrivata alla ventiduesima edizione - apre le porte dei 397 ambulatori della Lilt, la lega italiana per la lotta ai tumori, promotrice dell'iniziativa insieme a Estée Lauder Companies, alle donne che vorranno sottoporsi a visite senologiche e controlli diagnostici clinico strumentali gratuiti. 

Bando alla pigrizia, è ora di attivarsi. Anche perché, se i decessi sono diminuiti grazie ai progressi, ci si ammala di più e prima: "Si stima che in Italia siano circa quarantaseimila i casi annui di carcinoma mammario - spiega il professor Francesco Schittulli, presidente Lilt - l'incremento è del 14% negli ultimi sei anni ma, in particolare, per le donne tra i 25 e i 44 anni del 29%".

L'arma migliore è dunque la prevenzione che può arrivare a guarire il 90% dei casi: "Le nuove tecnologie diagnostiche di imaging - aggiunge Schittulli - e la risonanza magnetica mammaria consentono di poter individuare lesioni millimetriche in fase iniziale scoprendo un carcinoma al di sotto del centimetro e facendo salire la probabilità di guarire a oltre il 90 per cento".

Le italiane spendono di più per il guardaroba che per la salute

Eppure la strada è ancora lunga visto che - stando a quanto rivela un sondaggio promosso dalla Fondazione Umberto Veronesi - le donne spendono più per abbigliamento (395 euro l'anno) e cure estetiche (259) che per i controlli medici a cui dedicano in media 221 euro. Anche se due terzi delle interpellate dice di tenersi in forma, quelle che hanno le idee confuse sul tumore al seno sono numerose: sanno che è ereditario ma per lo più ignorano che sedentarietà e alimentazione scorretta aumentano il rischio, sanno che cos'è l'autopalpazione ma non la praticano e qualcuna (il 22%) crede che deodoranti e depilazione delle ascelle aumentino il rischio. 

''Meno della metà - afferma Paolo Veronesi, oncologo e presidente della Fondazione intitolata al padre - ha una conoscenza almeno discreta del tumore al seno. Sono meno informate le più giovani e le residenti nelle regioni del Centro-Sud, ma una maggiore informazione sarebbe più utile a tutte le latitudini''.

PittaRosso Pink Parade: una camminata contro il tumore al seno

L'appuntamento per marciare unite, raccogliere fondi per la ricerca e promuovere uno stile di vita sano e attivo è il prossimo 26 ottobre a Milano, alle ore dieci in piazza San Babila: da lì si raggiungerà a piedi piazza XXV Aprile. I cinque chilometri della PittaRosso Pink Parade, saranno una sfilata in rosa: munite di pettorina - 10 euro, acquistabile in tutti i punti vendita PittaRosso - le donne e non soltanto uniranno l'impegno all'azione dal momento che i ricavati andranno alla ricerca e a un altro progetto della Fondazione Veronesi.

Si tratta di #NOTHINGstopsPINK, l'iniziativa che - in collaborazione con il Centro Marathon Brescia - allena 38 donne affette da tumore al seno e che, il 2 novembre prossimo, ne porterà dieci alla Maratona di New York. Donne che hanno voglia di lottare e di dimostrare al mondo che l'attività fisica è fondamentale durante e dopo la malattia, tanto da contribuire a diminuire il rischio di recidiva.


"Correre - continua l'oncologo - significa dimostrare che la malattia è un episodio del passato e che, per stare bene bisogna continuare a prendersi cura del proprio corpo". Non solo quando si parla di tumore, ovviamente: "Donne che praticano sport per almeno un'ora al giorno - dice Chiara Segrè - Supervisore scientifico della Fondazione Veronesi - hanno un rischio inferiore del 12% di sviluppare un tumore al seno". 

Non ci sono più scuse, è ora di correre, è ora che le donne vincano la loro battaglia.

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