Sindrome di Rokitansky: sintomi e trattamento
L’assenza di utero, o sindrome di Rokitansky, è spesso diagnosticata fin dall’adolescenza. Una volta effettuata la diagnosi la paziente può scegliere di ricorrere, o meno, ad un trattamento, ma un trattamento psicologico è consigliabile.
Definizione
La sindrome di Rokitansky (o aplasia uterina) è un’anomalia rara che colpisce una neonata su 4500 ed è caratterizzata dall’assenza di utero e di una parte della vagina. Le sue origini sono ancora sconosciute, ma i risultati delle ricerche più recenti suggeriscono delle cause genetiche. La malformazione sopraggiungerebbe a circa sei settimane di gravidanza, quando l’apparato genitale femminile si sviluppa nell’embrione.
Sintomi
La sindrome di Rokitansky passa inosservata fino all’adolescenza. Nonostante la presenza di ovai, tube di falloppio e organi genitali esterni normali, l’utero e una parte interna della vagina sono assenti. Anche lo sviluppo dei seni e dei peli è normale. Ai sintomi precedentemente descritti si aggiungono amenorrea primaria (assenza totale di mestruazioni), sterilità e, a volte, altri disturbi uditivi, renali, cardiaci o ossei. In caso di sindrome di Rokitansky i rapporti sessuali con penetrazione risultano particolarmente dolorosi se non impossibile a causa della vagina poso sviluppata.
Diagnosi
L’assenza totale di mestruazioni in un’adolescente in buona saluta è il primo campanello d’allarmo per sospettare una sindrome di Rokitansky. Si tratta della principale ragione che porta le giovani onda a consultare un medico e a procedere ad un esame ginecologico (addominale o perineale) poi ad un esame rettale che permette di sentir o non la presenza di una massa uterina. Degli esami complementari come ecografia o risonanza magnetica possono essere effettuati per una conferma della diagnosi.
Assistenza
L’assistenza in caso di sindrome di Rokitansky si effettua, prima di tutto, attraverso un sostegno psicologico, raccomandato sia alla paziente che ai sui cari. In seguito il medico propone, generalmente, una dilatazione vaginale manuale, che richiede una prova di forza di volontà nella paziente. La costruzione chirurgica della vagina può essere un’ulteriore soluzione. La paziente può anche scegliere di non ricorrere ad alcun trattamento.
Vita sessuale e desiderio materno
La vita sessuale e il raggiungimento dell’orgasmo sono possibili per una donna colpita da tale sindrome. Però une gravidanza non può essere possibile e l’adozione resta la soluzione più propizia per avere un bambino.
FOTO:© guniita/123RF