Il caso è, secondo Honoré de Balzac, il solo sovrano legittimo dell’universo. La storia della nascita di questa torta di orgini partenopee, avvalora la tesi dello scrittore francese.
È il 1920 e in un piccolo laboratorio artigianale dell'Isola di Capri il cuoco Carmine Fiore deve preparare una torta alle mandorle destinata a dei malavitosi giunti sull'isola per fare affari per conto di Al Capone. Complice, probabilmente, la tensione, il cuoco dimenticò di aggiungere un ingrediente essenziale alla sua preparazione: infornò infatti l'impasto senza avervi aggiunto la farina.
A cottura ultimata, il cuoco partenopeo si meravigliò nel rendersi conto che il risultato fu un dolce morbido al centro e croccante all'esterno. Naque così - per caso - una delle ricette più note del panorama culinario partenopeo: la torta caprese.
Tostare le mandorle in forno a 190° per circa 15 minuti, dopodiché tritarle.
Fare sciogliere a bagnomaria il cioccolato con il burro.
Divire i tuorli dagli albumi.
Unire i tuorli con lo zucchero. Quando il composto risulterà cremoso aggiungervi il liquore.
Unire il cioccolato fuso, le mandorle tritate e il composto di zucchero, tuorli e liquore.
A parte montare gli albumi a neve ben ferma.
Unire gli albumi al resto del composto, avendo cura di mescolare delicatamente e sempre nello stesso verso per non farli smontare.
Preriscaldare il forno a 180°, imburrare e infarinare una teglia e versarvi il composto ottenuto.
Cuocere in forno per circa 40 minuti.
A cottura ultimata, far raffreddare per una ventina di minuti, dopodiché tirar fuori la torta dallo stampo e spolverarla con lo zucchero a velo.
Copryright foto: Malgorzata Kistryn
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