Matrimonio a Sorso: la sposa abbandonata all’altare offre il pranzo
Parlano i genitori di Giovanni Delogu, lo sposo mancato di Nadia Murineddu, abbandonata all'altare: "Come padre ho cercato in ogni modo di far naufragare questo matrimonio".
[Aggiornato il 28/06/2017 alle ore 12.25] Per la serie questo matrimonio non s'ha da fare, né domani, né mai, è Mariano Delogu, il padre di quel Giovanni sposo mancato di Sorso a fare le sue veci: "Come padre ho cercato in ogni modo di far naufragare questo matrimonio - ha dichiarato al Corriere -. La signorina Murineddu è stata avvertita per tempo. Ho consigliato loro: pensateci bene, non fate passi affrettati, continuate a convivere, ma almeno rinviate. Lei però voleva sposarsi lo stesso, a tutti i costi. Anche Giovanni le ha chiesto di rinviare. Stava male, era distrutto dallo stress". Insomma, a mali estremi, estremi rimedi.
I fatti: alle 11 di sabato 24 giugno gli invitati riuniti nella cattedrale di San Pantaleo, a Sorso, in Sardegna, aspettano per un'ora lo sposo. Ma Giovanni, un militare 24enne di Ittireddu diplomato al liceo classico e laureato in filosofia, uno con un cervello fino e un fisico da Rambo, invece di andare all'altare è trincerato nella caserma di Alghero deciso a non uscire per nulla al mondo. In Chiesa, però, ancora non lo sanno e gli invitati - quelli di lei, che i banchi di lui sono deserti - iniziano a preoccuparsi che sia successo qualcosa. Il telefono di Giovanni suona a vuoto e l'attesa è estenuante.
Il silenzio si spezza a mezzogiorno, quando Giovanni chiama Nadia e, con tono gelido, le comunica: "devo rientrare alla base". Il padre di Nadia guarda la figlia e commenta: "Sono bugie". Ma lei aveva già capito tutto: "Non sono andata in chiesa. Mi sono tolta l’abito da sposa. È venuto qui don Luca (a casa suaa, n.d.r.) e mi ha detto: 'Sei forte, è un brutto momento ma ce la farai'". A quel punto è ancora il padre a suggerire di andare comunque al ricevimento che tanto era tutto pagato (da lei, come vuole la tradizione). "Un modo per sdrammatizzare… e infatti ho subito reagito anche io. Ho pensato: in fondo non è morto nessuno, la vita continua". Certo, al ristorante il clima era quello che era: "Non c’era musica, pochi sorrisi, il fotografo è andato via, non l’allegria che avrei voluto. La torta? Certo che l’abbiamo mangiata, è arrivata già a fette e qualcuno ha tolto ha tolto la statuina di gesso con gli sposi. Però il brindisi l’hanno voluto fare comunque. L’hanno dedicato a me".
Oggi, quella donna alla soglia dei 40 anni è l’eroina del web che, al motto di “non ti sei persa nulla” e "datele una medaglia”, l’ha sommersa di like e solidarietà."Ho fatto solo quello che mi sembrava più giusto - confessa lei al Corriere della Sera, a conti fatti -. Doveva essere una festa… Il giorno più bello. Non ho voluto che fosse il più brutto".
E pensare che i due piccioncini che si erano conosciuti e innamorati sette mesi fa su Facebook, si erano innamorati, erano andati a convivere e avevano deciso di sposarsi, nonostante la differenza di età e nonostante le ostilità della famiglia di lui. "Tutto filava tranquillo - racconta Nadia -. Abbiamo pensato di sposarci e ci siamo preparati. Pubblicazioni in Comune, corso prematrimoniale in chiesa. Don Luca è un prete speciale: ci ha spiegato bene cos’è il matrimonio. Da Giovanni mai una perplessità. Certo, sapevo che i genitori non approvavano, ma non avrei immaginato…". Non avrebbe immaginato che Grazia, la madre di lui, sarebbe arrivata a sostenere, a frittata fatta che "Lei è in cerca di notorietà, mio figlio fa un lavoro delicato: non può che star zitto" e che il padre che "No, non la conosco, l'ho vista soltanto in fotografia e mi è bastato: ho capito subito che persona è" sarebbe arrivato a tanto. Il diretto interessato tace, dalla caserma fanno sapere che "non si creda che questa storia l'abbia presa a cuor leggero. È stressato, è dovuto andare dal medico, è in malattia".
A questo punto, Nadia torna alla sua vita, alla sua piccola di 5 anni da crescere e al suo futuro da ricostruire, per il perdono c'è tempo. "Ora è l'ultimo pensiero".