Disoccupazione giovanile: dati e scenari possibili

Alla luce dei dati Istat sulla disoccupazione giovanile ecco qualche consiglio su quali professioni scegliere e qualche scenario per parentesi estive che potrebbero rivelarsi risolutorie.

Di fronte alla penuria di lavoro giovanile in Italia, una vacanza studio o lavoro può aprire nuove opportunità. © Anna Bizoń/123RF


La disoccupazione giovanile in Italia: i dati

Alla luce degli ultimi dati Istat sulla disoccupazione giovanile (marzo 2017) il panorama sembra migliorare, sia pure di poco: nella fascia 15-24 anni il tasso era al 34,1% il più basso dal 2012, tre punti rispetto al marzo 2016. In parallelo migliora anche il tasso di occupazione giovanile, attestato al 17,2%, in crescita di 0,4 punti rispetto al mese precedente e di 0,8 nell’ultimo anno. Merito, soprattutto, dell’esercito dei lavoratori autonomi, 4 milioni di persone (di tutte le età) che lavorano (spesso) da casa, una comunità che si ingrossa mano a mano che il digitale moltiplica i lavori che è possibile fare a distanza. Resta il fatto, però, che gli occupati under 25 assunti con contratto sono poco più di 1 milione, un dato che piazza l'Italia terzultima in Europa.


I giovani e la disoccupazione

dati Istat sulla disoccupazione giovanile vanno però meritano di essere approfonditi. Gli italiani tra i 15 e i 24 anni sono 5,8 milioni di persone: 271mila sono iscritte all'Università (immatricolati 2015/2016), quasi altrettante sono lavoratori autonomi con partita Iva (il dato però allunga la fascia d'età ai 35 anni), poco meno di 40mila sono cervelli in fuga (il dato qui considera fino ai 34 anni), un milione di loro ha un contratto di lavoro e 525mila, invece, sono ufficialmente disoccupate (ovvero iscritte al collocamento o che hanno appena perso un lavoro). Insomma facendo un calcolo grossolano restano poco più di 3,5 milioni di giovani inattivi.

E siamo ai cosiddetti Neet (acronimo inglese di "not (engaged) in education, employment or training, non impegnati nello studio, né nel lavoro né nella formazione, in italiano noti anche come né-né) che dal 2013 al 2016 sono diminuiti del 7,9% passando da 2,4 milioni  a 2,2. Anche qui va un po' meglio ma, alla luce della media Ue al 14,2% e della virtuosissima Germania all’8,8%, il Belpaese resta difficile per i giovani.


Giovani disoccupati: le professioni vincenti

Ecco perché è importante fare scelte oculate. Per la serie: i lavori più pagati hanno a che fare con il lusso e la moda e quelli in cui vincono le competenze tecnologiche dove, naturalmente, le giovani generazioni sono in vantaggio. Inoltre, tra i settori che hanno retto meglio la crisi ci sono il turismo, la ristorazione e i servizi annessi e connessi. Settori buoni sia per investire se si decide di fare il grande passo e mettersi in proprio, sia se l’obiettivo è guadagnare qualche soldo e nel frattempo cercare l'occasione giusta o completare gli studi. Infine ci sono i lavori ben retribuiti ma poco appetibili, su tutti il panettiere: pare che solo a Roma ne manchino quasi 500 nonostante lo stipendio oscilli tra i 2mila e i 3 mila euro.


Occupazione giovani: esperienze estive

La fine della primavera segna il boom della ricerca di animatori e animatrici per villaggi turistici e camerieri per gli hotel e per i ristoranti in vista della stagione estiva. Inoltre, dopo l'esplosione del panico a Torino durante la finale di Champions League e i 1500 feriti e la successiva stretta sulle regole per i grandi eventi - che nell'estate 2017 in Italia saranno 1700 - si moltiplicheranno le occasioni per fare lo steward.

C’è invece chi sfrutta l’estate per lavorare a un progetto diverso, magari nell'ipotesi di invertire i piani e cambiare vita. Se sia più interessante gestire un ostello su un’isola sperduta o partecipare a progetti ecologici nella Foresta Nera tedesca è questione di gusti personali. Qui l’essenziale è il workaway, mettere a disposizione il proprio lavoro in cambio di vitto e alloggio per rendere possibile un’esperienza totalizzante. Alla fine dell’esperimento si può decidere di tornare alla vita vecchia o se vale la pena di cambiare tutto.

E poi c’è il Servizio Civile 2017. L’assegno mensile è di 433 euro e molti progetti avvicinano i giovani alle professioni del futuro, specie nei settori dell’ambiente e del turismo culturale. Per il 2017 il bando è aperto fino al 26 giugno, i posti disponibili sono quasi 50mila e li possono ottenere gli studenti di età compresa tra i 18 e i 28 anni. Insomma, i disoccupati lavorano per poter lavorare.

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