Lavorare da casa: novità in vista e regole per farlo al meglio

In attesa che il Senato dia il via libera allo Statuto del Lavoro Autonomo, ecco le novità in arrivo per chi lavora da casa e qualche consiglio ad hoc.  

Per lavorare da casa ed essere efficienti è importante avere uno spazio ad hoc, rispettare gli orari e non cedere alla sciatteria. © gstockstudio/123RF

A casa ci vivono e ci lavorano: è il popolo dei lavoratori autonomi, 4 milioni e mezzo di uomini e donne, per lo più under 35, che ogni mattina si sveglia, accende il computer e spera di non ammalarsi. Perché ammalarsi significa non lavorare e non lavorare significa non guadagnare, non riuscire a pagare tasse e contributi. Un problema che può diventare serio, serissimo. Com’è successo a Daniela Fregosi, 45enne freelance e blogger che, quando ha scoperto di avere un tumore al seno, ha smesso di pagare l’Inps, per protesta. Più che altro che potersi pagare le cure: "È come se per le statistiche nessun autonomo si ammalasse mai seriamente" dichiarò nel febbraio 2014, lanciando una petizione su Change.org dal titolo "Diritti e assistenza ai lavoratori autonomi che si ammalano".

Da allora qualcosa è cambiato: se grazie a un fondo istituito da Acta, l’associazione a tutela degli interessi dei liberi professionisti, Daniela è riuscita a pagare le cure e sta regolando i suoi debiti contributivi, la vicenda ha obbligato la politica a occuparsi dei lavoratori autonomi. E siamo ad oggi: con il disegno di legge sul lavoro autonomo - ribattezzato Statuto del Lavoro Autonomo - alle ultime battute in Senato che estenderà alla popolazione degli autonomi alcuni dei diritti scontati per i dipendenti.


Statuto del Lavoro Autonomo: diritti a chi lavora da casa

Una piccola grande rivoluzione che prevede di estendere anche ai freelance le tutele che spettano ai dipendenti in caso di malattia: misure che vanno da un’indennità alla sospensione del versamento dei contributi previdenziali in caso di malattia grave che impedisca l’attività per più di 60 giorni, fino alla possibilità di equiparare la degenza a casa certificata a quella ospedaliera. Non solo: il testo prevede tutele anche per gli smart worker, i dipendenti che accettano di lavorare da casa, prima tra tutte la "parità di trattamento normativo e retributivo, perché non si tratta di un contratto diverso, ma di una differente modalità di svolgere la prestazione all’interno dello stesso contratto", come ha spiegato al Sole24Ore Maurizio Del Conte, giuslavorista, autore del provvedimento nonché attuale presidente dell’Anpal (Agenzia per le politiche attive). Nell’attesa che il Senato dia il via libera allo Statuto, vale la pena dare qualche consiglio generale a chi, per necessità o virtù, a casa ci vive e ci lavora e si stressa più di chi va ogni mattina in ufficio.


Lavorare da casa seriamente: organizzazione

C’è chi a casa ci lavora per sé e chi, invece, con un contratto da dipendente. Gli scenari sono diversi perché mentre il lavoratore autonomo con partita Iva, il libero professionista o l’home makers è anche il datore di se stesso, il dipendente deve rispettare decisioni, politiche e tempi di un’azienda. In generale, però, il segreto di un efficiente lavoratore da casa, sta nel pianificare i compiti prima di ritrovarsi, da solo, con l’acqua alla gola.


Come lavorare da casa? Ritagliando uno spazio

Vietato lavorare a letto o sul divano: per lavorare da casa, mantenere la concentrazione, essere produttivi e (soprattutto) non mandare a rotoli la vita privata, è importante avere uno spazio ad hoc e ben attrezzato. Una stanza è l’ideale, se non è possibile è necessario individuare un angolo tranquillo della casa e adibirlo a ufficio.


Lavorare in casa, non in pigiama

La prima regola di un lavoratore da casa efficiente è darsi un tono al mattino, lavarsi e vestirsi come se dovesse andare in ufficio: basta un attimo per cedere alla tentazione di rimanere in pigiama tutto il giorno e trasformarsi in professionisti sciatti e svogliati.


Chi lavora da casa rispetta gli orari

L’ingrediente fondamentale per lavorare da casa è il rigore, anzitutto nel rispetto degli orari. Perciò, se un minimo di flessibilità è concessa, in linea di massima è importante iniziare sempre alla stessa ora, rispettare la pausa pranzo, concedersi un paio di break, evitare troppe distrazioni durante il giorno e, all’ora prestabilita, staccare.


Lavoro a domicilio, comunicazione più efficace

Lavorare da casa accresce il rischio d’incomprensioni tra colleghi che, invece di essere tutti nello stesso ufficio, sono in luoghi diversi e invece di parlarsi faccia faccia comunicano al telefono, con sms o chat assortite. Ecco perché una buona comunicazione è il pilastro di un lavoro da casa più efficiente, dove i membri del team, anche se fisicamente distanti, sono costantemente aggiornati e focalizzati sull’obiettivo.

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