Le vittime di Manchester: Saffie e Georgina le prime accertate

Saffie Rose Roussos e Georgina Callander sono le prime due vittime accertate della strage di Manchester. Il numero dei dispersi sale a 12.

 

Saffie Rose Roussos, otto anni, Georgina Callander, diciotto anni: arrivano nomi e volti delle vittime di Manchester.

 

Dieci anni di differenza e un destino comune. Sono Saffie Rose Roussos e Georgina Callander le prime due vittime accertate dell’attentato di Manchester che, nella serata di lunedì 22 maggio, ha ucciso 22 persone secondo il bilancio momentaneo. Ventidue, che sia scritto in lettere o in cifre, è però solo un numero, un numero che registra nero su bianco, senza spiegarli, i sogni, le speranze, le aspettative, i desideri, le paure, le vite.

Vite giovanissime come quella di Saffie Rose Roussos, otto anni appena, frangetta bon-ton e - nella foto che gira vorticosamente sui social e online dopo la notizia - sguardo puntato all’obiettivo con l’aria di chi ha ancora tutto da scoprire, esplorare, annusare, toccare, conoscere. “Saffie - ricorda ora la sua maestra della Tarleton Community Primary school - era semplicemente una bella bambina in ogni aspetto di questa definizione. Era amata da tutti e la sua gentilezza è destinata a rimanere per sempre nei nostri ricordi”.  Era al concerto, la piccola Saffie, con la mamma Lisa e la sorella Ashlee. Se ne stavano andando, forse era stanca, forse eccitata da questa serata fuori dall’ordinario. Adesso è morta. A otto anni.

Una fine inaspettata, orrenda e ingiustificabile che la piccola Saffie condivide con 20 altre persone ancora sconosciute e con Georgina Callander. Georgina è stata la prima ad essere identificata. Quasi 18 anni, l’apparecchio ai denti, i capelli lunghi, gli occhiali e una passione smodata per Ariana Grande. Una passione che l’ha portata - alla vigilia del concerto - a scrivere un messaggio su Twitter destinato al suo idolo (“Sono così eccitata di vederti domani!”) e a condividere su Instagram lo scatto accanto alla sua Ari che risale al backstage di una serata alla quale partecipò nel 2015. Chissà se anche questa volta è riuscita a farle un saluto.

E mentre le facce e i nomi delle vittime piano piano assumono dei contorni, il procedere inesorabile delle ore pesa come un macigno su parenti e amici delle 12 persone ancora disperse. Dodici. Ma anche questo è solo un numero.

Copyright foto: Kika Press

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