Roberto Bolle a Torino: il film sul ballerino arriva al cinema

Al Torino Film Festival ospite Roberto Bolle, che ha presentato il documentario Roberto Bolle, l'arte della danza, in sala dal 21 al 23 novembre. Ecco sogni e successi del ballerino più famoso d'Italia.

 

Roberto Bolle ospite alla 34esima edizione del Torino Film Festival.

 

Arriva al cinema dal 21 al 23 novembre il documentario Roberto Bolle, l’arte della Danza scritto e diretto da Francesca Pedroni che mostra la vita dell’étoile italiana più famosa al mondo non solo sul palco, anche nel dietro le quinte.

Realizzato durante il tour Roberto Bolle and Friends offre uno spaccato nella vita del ballerino seguendolo attraverso i suoi spettacoli nelle cornici più spettacolari che l’Italia possa offrire, fra queste l’arena di Verona, il Teatro Grande di Pompei e le Terme di Caracalla a Roma. 

Elegante e affascinante Roberto Bolle si è presentato in sala conferenze con una grazia e una maestria che non lo abbandonano quando scende dal palco. Ha confessato a cuore aperto la sua vita, con un tono dolce e lievemente emozionato, che ha tradito la sua timidezza, pur essendo abituato a danzare davanti alle platee di tutto il mondo: “Uno dei momenti più difficili della mia vita è stato quando ho dovuto lasciare la famiglia per andare a studiare alla scala di Milano. Quando ho capito però che la danza sarebbe stata la mia vita non ho avuto più paura”

Quando smetterà di danzare (anche se, per nostra fortuna, c’è ancora tempo!) probabilmente si dedicherà all’insegnamento, al volere trasmettere e tramandare una passione così forte cercando di coinvolgere anche le giovani generazioni in questa affascinante disciplina: “la danza è una disciplina che richiede impegno mentale e fisico. Ho quarantuno anni, fino a quando riuscirò a danzare ballerò, poi sarò felice di trasmettere questa passione che mi incendia l’anima alle generazioni più giovani”.

Essendo poi al Torino Film Festival la domanda sui suoi film preferiti era d’obbligo, e vi stupirà conoscere la risposta: “Il film italiano che mi ha davvero colpito è Lo chiamavano Jeeg Robot di Gabriele Mainetti, oltre ad un classico della cinematografia statunitense come Il Ponte delle Spie di Steven Spielberg. Questi sono i film che ho visto di recente e che, pur essendo diversi e lontani dal mondo della danza, ho apprezzato moltissimo”.

 

Copyright foto: Kika Press

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