Diventa mamma a 12 anni, partorisce a Bari, con il sì dei genitori
Il 20 novembre, Giornata mondiale dell’infanzia e dell’adolescenza, una 12enne è diventata madre. Il padre ha un anno di più, i nonni sono d'accordo: la necessità di un'educazione sessuale è impellente.
Hanno venticinque anni in due e sono già genitori. Succede a Bari, dove una 12enne ha partorito con un taglio cesareo un maschietto di 3 chili mentre il papà, di un anno più grande, faceva i compiti a casa e nel mondo si celebrava la Giornata dell’infanzia e dell’adolescenza.
La vicenda, destinata a far discutere, a quanto pare non ha creato più di tanto scompiglio in casa delle due famiglie, visto che al momento del lieto evento accanto alla giovane partoriente, c’erano tutti e quattro i nonni e il ginecologo che ha operato sarebbe un anti abortista.
Il che, però, non fa che accendere la discussione sulla necessità di affrontare l’educazione sessuale dei più giovani. Tanto più che, come la vicenda di Bari insegna e come ha sottolineato Rosy Paparella, Garante per l’infanzia e l’adolescenza della Regione, l’età delle prime esperienze sessuali si sta abbassando, l’esposizione al rischio alzando e l’ignoranza in materia è trasversale e interessa anche quelle che vengono considerate famiglie normali: “le carenze di tipo educativo sulla sessualità sono ormai piuttosto diffuse tra le varie fasce sociali. Non è importante puntare sul caso in questione - spiega Paparella - anche perché sono convinta che ci sono tanti casi simili che finiscono con interruzioni di gravidanza”.
A confermare i timori della Garante ci sono i risultati del Report Sps (School Population Survey) svolto dall’Osservatorio epidemiologico regionale pugliese. Ebbene, tra le situazioni a rischio per i più giovani non ci sono solo quelle legate al consumo di droghe ma anche quelle relative alla sessualità, in particolare ai “rapporti non protetti, dichiarato da circa il 20% degli studenti intervistati, e le esperienze sessuali di cui lo studente stesso si è pentito il giorno dopo, dichiarate dal 7,9% degli studenti, con prevalenza più elevata nei maschi rispetto alle femmine e, in entrambi i generi, crescenti proporzionalmente con l’età”. Mentre i numeri dei giovani segnano più, intorno il silenzio dei grandi è assordante. Nel frattempo due ragazzini sono diventati genitori di un maschietto che potrebbe essere il loro fratellino.