Auguri Topolino: Mickey Mouse, 88 anni e non sentirli
Il 18 novembre è il compleanno di Topolino: proiettato per la prima volta in un teatro di New York, Steamboat Willie segnò l'inizio della fortuna di Mickey Mouse e del suo creatore, Walt Disney.
Il 18 novembre 1928 Walt Disney era già Walt Disney ma era al verde. La gente amava Felix The Cat, perciò la fantasia gli aveva suggerito di creare il suo contraltare, Mickey Mouse. Ad ispirarlo un “topolino marrone” che gli faceva visita nel suo ufficio al Laugh-O-Gram e litigava con gli altri per le briciole nel suo cestino. Era “un piccoletto timido”, scriverà l'autore anni dopo; per un po’ lo tenne in gabbia e “toccandolo sul naso con la matita, lo addestrai a correre all'interno di un cerchio nero che avevo tracciato sul mio tavolo”. Quando decise di partire per Hollywood, lo lasciò al suo destino.
Chissà se come Mickey Mouse le prime due avventure - L’aereo impazzito e Topolino gaucho - furono un fiasco. Di certo, se è vero che non c’è il due senza il tre, il terzo esperimento di Walt Disney segnò la storia dell’animazione. Era il 18 novembre quando il Topolino protagonista di Steamboat Willie, il film ispirato a Io...e il ciclone di Buster Keaton, fu proiettato allo Universal's Colony Theatre di New York: superfluo dire che fu un successo. Se del film a cui fu accoppiato (Gang War) non si seppe più nulla, di Mickey Mouse, Minnie, Gambadilegno e delle loro avventure sul battello a vapore si parlò per giorni, mesi, anni. Se ne parla ancora oggi, 88 anni dopo.
Steamboat Willie, scrisse una recensione apparsa su Variety il 21 novembre, “rappresenta un alto ordine d'ingegno del cartone animato, sapientemente combinato con effetti sonori. L'unione ha portato a risate a bizzeffe. Le risatine sono arrivate così in fretta al Colony che stavano inciampando l'una sull'altra". Negli anni quelle risate hanno contribuito a costruire un impero che quasi 90 anni dopo è diventato il più grande universo mediatico e ha trasformato il ratto sapientone nel personaggio di fantasia più redditizio della storia: 5,8 miliardi di dollari l’anno, stando alle stime di Forbes del 2004.
Nato sotto il segno dello scorpione, il Mickey Mouse degli esordi non aveva i guanti e viveva in campagna ma per il resto era già lui. Irresistibile. Al punto che già nel 1931 un genio come Charlie Chaplin pretese che le proiezioni di Luci della città fossero accompagnate da un suo cartone. Dopo di lui Mickey Mouse conquistò Stanlio e Ollio Nel paese delle Meraviglie, Jimmy Durante in Hollywood Party e pure Roger Rabbit.
Il suo rapporto con il cinema però è a singhiozzo: dopo gli esordi, negli anni Cinquanta si ritira dalle scene, diventando il Re dei fumetti di mezzo mondo occidentale. Riappare in Canto di Natale, nel 1983 e ne Il principe e il povero del 1990. Il che non gli ha impedito di guadagnarsi una Stella sulla Hollywood Walk of Fame di Los Angeles e diventare il protagonista dell’immaginario di generazioni e generazioni. Quelle degli ultimi 88 anni.