Bambole che sembrano vere: umanoidi (anche) per aspiranti madri
In Giappone c'è Telenoid, l'umanoide a forma di neonato che placa le madri senza figli: ecco come gli umanoidi, bambole che sembrano vere, diventeranno parte del nostro tempo.
Non solo i bambini giocano con le bambole che sembrano vere. E non solo uomini e donne adulti s’intrattengono (più o meno seriamente) con bambole gonfiabili che fanno le veci di compagni fedeli. Ci sono anche madri mancate o madri in attesa, donne che per tre minuti al giorno stringono e coccolano tra le braccia Telenoid, l’umanoide a forma di neonato progettato da Hiroshi Ishiguro, lo scienziato giapponese papà di tutti gli umanoidi.
Bambole che sembrano neonati veri
Succede in Giappone, a Tokyo, dove, al terzo piano del Miraikan, il Museo delle scienze emergenti, i visitatori (turisti compresi) hanno a disposizione 180 secondi per stare in compagnia del piccolo che, come spiega Keiko, una giovane donna che va lì ogni giorno, “ha gli occhi scuri, la pelle profumata e bianca come il latte” e dice e fa tutto quello che un genitore vorrebbe. Perché anche se Telenoid ha una forma mostruosa - non ha né gambe ne mani - racchiude in sé il segreto dell’empatia che stimola un cucciolo da salvare. Parola dello scienziato che dopo anni e anni di studi sul concetto di bello e gli istinti umani ha creato la creatura.
“Gli umanoidi - spiega Ishiguro - ci insegnano a capire noi stessi. E le forme minimali di questo robot disegnano il vero terreno sul quale gioca l’amore”. Un amore che Keiko ha aspettato a lungo, invano. “Qui - spiega dopo aver tenuto in braccio Telenoid - ho trovato la soluzione al mio bisogno di affetto alla voglia di maternità. Senza dover più incontrare un uomo”.
Umanoide: emozioni al silicone
Tanto inquietante quanto confortante, la soluzione di Keiko ricorda quella che ha placato l’animo del 28enne malato terminale che, prima di morire, ha sposato la sua bambola gonfiabile: di prendere in moglie una donna per poi lasciarla vedova non era il caso. O quella individuata da June Korea, 34enne fotografo sud coreano che con la sua Eva - una bambola gonfiabile a misura di donna - conduce una vera vita di coppia "proprio come le persone comuni fanno nella loro vita reale” realizzando quel sogno di eternità in cui ha sempre creduto. Un po' come il passeggero del volo Cincinnati-New York che lo scorso settembre ha fatto rumore in mezzo mondo (social) per aver viaggiato con la sua bambola munita di passaporto e biglietto aereo e tutte quelle signore che ormai da anni, per (almeno) 5400 euro, si aggiudicano un bambolo gonfiabile a misura d’uomo che non si lamenta né le abbandona.
"Tra un paio di anni gli umanoidi saranno perfezionali anche nella volontà. E saranno pronti per essere usati in tutto il mondo" fa sapere Ishiguro che nel frattempo ne ha già creato uno a sua immagine e somiglianza che fa lezione al posto suo all’università di Osaka. Il che, non è un’eccezione, nel paese dove Palro, l’umanoide creato dalla Fujisoft, si prende cura, chiacchiera e chiama per nome gli anziani in oltre 300 case di riposo e dove nella hall dell’Henn-na Hotel di Nagasaki altri umanoidi accolgono gli ospiti. Insomma, se è vero che nel futuro faremo (anche) sesso con i robot, è meglio che ci abituiamo a vedere esseri in silicone che vivono e vegetano in mezzo a noi. Nel dubbio, ci resta sempre il libero arbitrio di aspirare alla carne e alle ossa della vita, quella vera.