Anne Geddes: le foto di Beatrice Vio contro la meningite (pro vaccini)

Il vaccino contro la meningite è importante per Bebe Vio, l’atleta paralimpica che ha deciso di posare con un neonato in braccio, a favore di una campagna fotografata da Anne Geddes per convincere i genitori a vaccinare.

Bebe Vio e Anne Geddes, unite in una campagna pro vaccini.


La schermitrice azzurra Bebe Vio posa con un bel bebè in braccio. La foto, comparsa sulla pagina di Facebook della famosa fotografa “di bambini” Anne Geddes, diventa virale nella notte. Dietro c'è una importante campagna pro vaccini e anti meningite. E la fotografa spiega così lo scatto, con poche righe accanto all’immagine che, con estrema chiarezza, mostra cosa la meningite ha causato al corpo della giovane atleta: “Beatrice Vio (conosciuta come Bebe da amici e familiari) ha contratto la meningite quando aveva 11 anni, malattia che ha portato all’amputazione dei suoi quattro arti. La forza e lo spirito di Bebe non sono meno che una fonte di ispirazione. È una pluripremiata campionessa di fioretto, che quest’anno ha vinto l’oro a Rio, per l’Italia! Bebe è ritratta con l’adorabile piccolo Vincent. L’obiettivo di queste immagini è di diffondere il messaggio che la malattia è prevenibile. Non lasciate che accada ai vostri bambini, vaccinateli!”.

La campionessa non è sola nella scelta di mostrarsi e scendere nuovamente in campo, questa volta per dichiarare apertamente la sua posizione sull’annoso tema delle vaccinazioni. Altri atleti paralimpici compaiono sul sito della Geddes in posa per la campagna #WinForMeningitis, creata dalla stessa fotografa australiana per dimostrare come la gravissima patologia è prevenibile, grazie ai vaccini. Posano anche la giovane canadese Madison Wilson-Walker, cui la malattia è costata l'amputazione di entrambe le gambe e di alcune dita della mano sinistra, il campione portoghese di atletica leggera Lenine Cunha (oggi con problemi all'udito e alla memoria), il rugbista statunitense Nick Springer (quattro arti amputati), la ciclista statunitense Jamie Schanbaum (senza gli arti inferiori e le dita delle mani), la runner brasiliana Suélen Marcheski de Oliveira, con una paralisi celebrale.

Immagini crude, secondo qualche commento, ma mai così chiare nel dimostrare come i piccoli esserini che questi campioni tengono in braccio possono rischiare tanto, troppo. Una gara con la vita che non s’ha da fare


Copyright foto: Anne Geddes Official Facebook Page
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