Vaccino per la meningite: indicazioni e costo
La meningite è causata da un batterio, Neisseria meningitidis o [meningococco http://magazinedelledonne.it/salute/content/2224112-meningite-di-cosa-si-tratta], che si trasmette principalmente per via aerea (ad esempio, attraverso starnuti, goccioline di saliva o di muco) e solo raramente per contatto. Si conoscono 13 tipi diversi di meningococco, quelli più diffusi nel mondo sono i tipi A, B e C, in Italia colpiscono prevalentemente i tipi B e C.
Vaccino, meningite e rischi
La meningite è una malattia acuta, molto grave, se non diagnosticata e curata in tempo, provoca la morte nel 10-15% dei casi, nelle giro di 48 ore. Nell’11-19% dei casi, si possono avere conseguenze permanenti (ritardo mentale, malattie del sistema nervoso, sordità, amputazione di arti per infezione). L’unica prevenzione è rappresentata dal vaccino.
Vaccino meningite: si o no?
Tra i farmaci, i vaccini sono i <bold>più sicuri e quelli sottoposti alle più stringenti e severe prove sperimentali su migliaia di persone prima di essere autorizzati, questo per escludere quanto più possibile conseguenze nelle persone “sane”, spesso molto giovani, a cui verranno somministrati.
Vaccino meningite: quando si fa?
Le categorie più a rischio di contrarre la malattia sono i bambini molto piccoli e i ragazzi tra i 15-18 anni e tra i 24-25 anni. Per bambini ed adolescenti, è previsto quindi un apposito calendario vaccinale predisposto dal Ministero della Sanità, ma è possibile vaccinarsi contro la meningite a qualsiasi età. Anzi gli esperti suggeriscono di vaccinarsi contro la meningite anche in età adulta, per limitare la circolazione del patogeno. Come già detto, esistono diversi tipi di meningite e quindi diversi vaccini: eccoli, nello specifico.
Vaccino contro la meningite di tipo C
Il Ministero della Salute raccomanda la somministrazione di questo vaccino, detto MenC, a tutti i bambini tra i 13 e 15 mesi, in concomitanza con il vaccino MPR, ma è indicato anche per gli adolescenti non precedentemente vaccinati. Si tratta di un vaccino gratuito e inserito da anni tra le vaccinazioni suggerite dal Piano nazionale per la prevenzione vaccinale.
Vaccino contro la meningite di tipo B
Vaccino contro il gruppo B coniugato (<bold>MenB), di più recente autorizzazione ministeriale, protegge contro il 90% dei ceppi di meningococco B ed è raccomandato per i nuovi nati nel primo anno di vita. Al momento è a pagamento in alcune regioni e gratuito in altre, ma è stato incluso nel Piano nazionale vaccini 2016-2018 in corso di approvazione. C’è poi il vaccino meningococcico polisaccaridico gruppi ACYW, o vaccino coniugato tetravalente, indicato per chi viaggia in zone a rischio.
Vaccino contro la meningite ed effetti collaterali
Gli effetti indesiderati riportati per i vaccini contro la meningite sono lievi e di breve durata, circa il 5-10% dei vaccinati può mostrare forme di indolenzimento e rossore nel sito di inoculo. Tra i bambini il 2-5% dei casi può presentare febbre e disturbi intestinali, ma è bene ricordare che si tratta di effetti collaterali che durano al massimo 1 o 2 giorni. Estremamente <bold>rare (<1/10.000 vaccinati) le reazioni allergiche o più serie, come le convulsioni. Questi effetti collaterali non sono niente al confronto del rischio di morte o invalidità permanente della malattia.
Vaccino contro la meningite da adulti
Tra i pazienti che andrebbero vaccinati contro le malattie da meningococco, a qualunque età, ci sono quelli affetti da talassemia, anemia falciforme, malattie immunitarie o del fegato, diabete tipo 1, insufficienza renale. Per quanto riguarda gli adulti, la vaccinazione è assolutamente suggerita a chi si sposta in zone, specialmente tropicali, nella quali circola la malattia e nelle aree e regioni sottoposte alla profilassi da parte delle autorità locali. Profilassi specifiche per gli adulti possono essere suggerite in alcune aree delle regioni più a rischio anche in Italia, come la Toscana. L’Ospedale pediatrico del Bambino Gesù di Roma ha da poco invitato la popolazione adulta a vaccinarsi ricordando che sono spesso i giovani adulti che non hanno effettuato i richiami vaccinali, o anziani non vaccinati, a contagiare bambini e neonati.
Per informazioni, è sempre bene consultare il medico curante.
Testo revisionato dalla professoressa Donatella Taramelli, Dipartimento di Scienze Farmacologiche e Biomolecolari (DiSFeB), Università degli Studi di Milano
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