Terremoto 24 agosto: come aiutare bambini e anziani
Il terremoto del 24 agosto ha devastato il Centro Italia ma, mentre cresce di minuto in minuto il numero delle vittime, arrivano le prime testimonianze di chi si è messo in salvo. Testimonianze da non dimenticare.
Nella notte del 24 agosto almeno 100 scosse di terremoto, di magnitudo 6, hanno devastato il Centro Italia. La prima, violentissima, è arrivata alle 3.36 del mattino: l'epicentro, a soli 4 chilometri di profondità, è stato nei pressi di Accumoli, in provincia di Rieti, e le sue conseguenze sono state avvertite da Rimini a Napoli con vette nei paesi più prossimi. Amatrice, ha spiegato per esempio il sindaco Sergio Pirozzi, "non c'è più" mentre sotto le macerie ci sarebbero ancora decine di persone.
Nel frattempo, mentre i volontari sono al lavoro e il bilancio delle vittime continua a salire si fanno, però, strada tra i bilanci e gli avvisi anche le prime storie di salvezza, storie di chi ha capito la gravità della situazione e ha agito subito, salvando chi - da solo - non ce l’avrebbe probabilmente fatta.
La nonna e l'infermiera: storie di salvezza
Questo, per esempio, è stato il caso della nonna che - sola con i suoi due nipotini ad Arquata del Tronto, tra le località più colpite dal sisma - appena ha sentito le prime scosse ha infilato i piccoli, di 4 e 7 anni, sotto il letto permettendo che i fratellini fossero estratti vivi dai soccorsi mentre lei, dallo stesso nascondiglio salvifico, guidava i soccorritori con la sua voce. Ma non solo lei. A salvare i 15 pazienti della piccola struttura ospedaliera di Amatrice - per esempio - ci ha pensato un’infermiera che nel cuore della notte grazie ad una prontezza di riflessi non comune è riuscita a trarre in salvo i convalescenti aiutandoli uno ad uno a raggiungere il prato davanti alla struttura prima che questa crollasse.
Terremoto e bambini: la guida della Protezione Civile
Già perché, in caso di tragedie come queste, il maggior numero di vittime si contano normalmente tra quanti da soli non sono in grado di salvarsi (piccoli e anziani) ed è proprio per aiutare i genitori e chi assiste i degenti, che è importante conoscere le linee guida della Protezione Civile. Tra i consigli fondamentali, per esempio, c'è quello di trovare riparo sotto mobili robusti, evitare le scale - e soprattutto gli ascensori -, tentare di raggiungere spazi all'aperto lontani da costruzioni e cavi elettrici e - quando le scosse sono finite - evitare di utilizzare telefoni e automobili per lasciare più margine d'azione ai soccorsi.
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