Chiara Dello Iacovo: "I talent? Un tritacarne"

Ex concorrente di The Voice e seconda classificata tra le Nuove Proposte al 66esimo Festival di Sanremo, Chiara Dello Iacovo ha 21 anni, un sorriso contagioso e le idee molto chiare. Ecco la nostra intervista tra femminismo e talent show.  

Chiara Dello Iacovo ha partecipato a The Voice ed è arrivata seconda tra le Nuove Proposte al 66esimo Festival di Sanremo. Al suo attivo ha anche l'album "Appena sveglia".


Cosa si può fare a poco più di vent’anni con un grande talento artistico, un background musicale di tutto rispetto, tanti progetti e molto – molto - impegno? Probabilmente cambiare il mondo e, proprio questo, sembra essere l’obiettivo di Chiara Dello Iacovo astigiana classe 1995 con al suo attivo, tra l’altro, l’album Appena sveglia (il secondo è in preparazione), una partecipazione a The Voice e un secondo posto tra i giovani talenti al 66esimo Festival di Sanremo (oltre al premio della Sala Stampa Lucio Dalla nella sezione Nuove Proposte) . “Ho iniziato a suonare il pianoforte a 8 anni – racconta – ma non mi è ancora del tutto chiaro se si è trattato di una scelta libera o di un desiderio di emulare il mio papà che nel tempo libero sempre strimpellato”. 

Noi del Magazine delle Donne abbiamo incontrato questa giovane cantautrice in una mattinata assolata nel pieno centro di Torino, la prima impressione? Quella di trovarsi di fronte a una ragazza genuina, spontanea e determinata ma, chiacchierando, abbiamo scoperto che Chiara è molto di più.


Partiamo da The Voice…

"Per me quell’esperienza è stata strana: da sempre sono stata contro i talent perché mi spaventava  il meccanismo “tritacarne” del fatto che, anno dopo anno, si doveva far spazio a personaggi sempre nuovi e sempre diversi. E quelli dell’edizione prima? Che fine fanno? Poi, tra l’altro, ero in un periodo di stallo - dopo la maturità - e quindi avevo paura di affrontare questa sfida, di entrare in questo ingranaggio. Vivendolo ho capito che potevo seguire un percorso standard anche in modo non canonico ma, nel complesso, è stato un periodo abbastanza difficile e un po’ travagliato". 

Difficoltà dalle quali è nata Introverso, la hit che hai portato a Sanremo.  

"Sì, Introverso era un modo per esprimere (e forse esorcizzare) queste problematiche che mi sono trovata ad affrontare e infatti la partecipazione a Sanremo, nel complesso, è stata più positiva. Perché? Un po' perché conoscevo già il meccanismo della televisione e poi anche perché cantavo qualcosa di mio e quindi mi sentivo più legittimata a essere lì". 


Chiara Dello Iacovo a Sanremo si è fatta notare anche per i suoi look inediti.

Di Sanremo in molti ricordano (anche) i tuoi look stravaganti…
"Sono stati tutti decisi all’ultimo momento. Nella canzone a un certo punto parlo del senso di chiusura, del sentirsi dentro un cellophane e, per questo, mentre ero in camerino mi sono avvolta nella plastica trasparente e sono salita sul palco – la prima sera - così. Per la seconda serata, invece, ho costruito un cuore con dei meccanismi e me lo sono applicato su un bustino fatto tutto di cerotti… senz’altro d’impatto ma poi i segni mi sono rimasti addosso per quasi 10 giorni!".


Tra i tuoi impegni dell’estate c’è la partecipazione al Gay Pride di Torino.

"Sì, sono contenta di partecipare anche se mi auguro che in futuro questo genere di manifestazioni non saranno più necessarie perché tutti potranno scegliere liberamente chi amare. In questo periodo, invece, mi trovo a sognare un Woman Pride perché mi sono accorta che è incredibile quanto le donne – in ogni ambiente, anche in quello musicale – debbano lottare più degli uomini per raggiungere un obiettivo. Mi sento femminista e lo faccio perché, anche guardando alla mia esperienza passata, so di aver preso come punto di riferimento soprattutto figure maschili ma non è giusto e mi piacerebbe che la situazione cambiasse. Anche per questo ho un libro da consigliare per l’estate: leggete Matriarchè (edito da Exorama, a cura di Francesca Colombini e Monica Di Bernardo, ndr) perché è un volume utilissimo per capire l’importanza di una società fondata sull’equilibrio tra i generi e sul rispetto reciproco". 


E per te? Cosa ti aspetti dal tuo di futuro?

"L’estate è il periodo dei progetti, quello in cui tutto sembra possibile. Mi piacerebbe rimettermi a studiare seriamente musica perché ho un buon background ma ho molte altre cose da imparare. E poi c’è il nuovo album – che potrebbe uscire a novembre o ad aprile – sul quale sto lavorando perché vorrei che fosse assolutamente perfetto ma ho paura che, se lo tenessi ancora troppo con me, non avrei più coraggio di lasciarlo andare e continuerei a lavorarci e lavorarci e lavorarci. Nel tempo, invece, ho imparato che qualche volta, nella vita, bisogna proprio buttarsi".


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